Contro la caccia per una pace globale!
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Proposta di: COMITATO PROMOTORE
PER UN REFERENDUM NAZIONALE ANTI-CACCIA
- Alle forze politiche e sociali democratiche
- al Movimento dei Movimenti
- al Popolo della pace!


1 - QUESTIONE CULTURALE

Negli ultimi decenni sono cambiate molte cose sul piano delle conoscenze, la Teoria di Gaia, divenuta in pochi anni descrizione scientifica ufficiale del mondo, ci costringe a ragionare in modo molto diverso rispetto al passato.

Se il mondo non è un oggetto degli uomini, ma un sistema fisiologico, tutte le parti sono necessarie alla stabilità dell'intero sistema. La biodiversità si è rivelata indispensabile alla produzione delle condizioni ambientali adatte al mantenimento della vita sul pianeta.

Questo significa una sola cosa: il nostro modo di affrontare i problemi deve partire dall'analisi delle necessità del sistema complessivo. Il nostro interesse principale è la possibilità di sopravvivere e questa possibilità dipende dalla stabilità del sistema nel suo complesso.

2 - QUESTIONE POLITICA
Stiamo vivendo un periodo molto particolare, per certi versi pericoloso, ma per molti altri entusiasmante: quest'anno abbiamo partecipato alla più grande manifestazione per la pace della storia, un Movimento travolgente che è maturato in pochissimi anni dal momento in cui la globalizzazione delle multinazionali ha cominciato a manifestarsi in maniera evidente.

E' un Movimento che sembra muoversi su contenuti culturali nuovi, non c'è più contraddizione tra interessi individuali e interessi collettivi, tra quelli nazionali e quelli planetari. L'energia del Movimento esprime localmente i temi globali, esprime elementi di coerenza con le nuove conoscenze sul mondo, si rende conto che il sistema è uno solo e che bisogna agire in sintonia con esso e le sue caratteristiche.

La forza con cui ha saputo imporre l'evidenza di alternative politiche alla guerra all'Iraq (comunque sia andata), ne modifica sostanzialmente le qualità, non è più il Movimento confuso e sulla difensiva delle drammatiche giornate del G8, ma è divenuto un Movimento popolare capace di elaborare sulla base delle nuove conoscenze e proporre ai centri di potere del mondo nuovi modi di leggere la realtà, di agire su di essa, e di regolare diversamente i comportamenti umani.

A questo punto è in grado di presentarsi direttamente alle Istituzioni, proponendo nuove leggi, eliminando o revisionando quelle esistenti. Se i politici non sono in grado di farlo, o non vogliono, il Movimento può scavalcarli imponendo la propria presenza e le proprie forme di organizzazione di massa, riaffermando che le Istituzioni sono strumenti della collettività e non solo di una sua parte.

L'attacco diretto alle Istituzioni si può configurare come l'utilizzo di quelle forme di Democrazia diretta previste dalla nostra Costituzione. Cioè dalla difesa della legalità e dei diritti nelle piazze, all' imposizione di nuove normative cui i governanti di turno devono necessariamente dare risposta. Una classe dirigente che ha confuso una Nazione con un'azienda privata e che sta tentando di stravolgere le stesse regole della nostra Democrazia può essere costretta su posizioni di difesa.

3 - PROPOSTA AL MOVIMENTO
Riprendersi il diritto-dovere di riscrivere le leggi e di riappropriarsi delle Istituzioni. Questo il Movimento lo sta già facendo, sono in atto, da diversi mesi, campagne di raccolta firme su vari argomenti: diritti, lavoro, salute, ambiente. La novità della nostra proposta non è nell'uso dello strumento referendario ma nel suggerimento di organizzare pacchetti di Referendum per settori di intervento: la privatizzazione dell'acqua, l'inquinamento elettromagnetico, gli Ogm, la caccia, sono tutti temi riconducibili ad un unico pacchetto sull'ambiente. Questa logica permetterebbe la concentrazione delle forze necessarie per raggiungere il quorum, lavorare per un referendum significherebbe lavorare contemporaneamente per tutto il pacchetto. Se i temi di un pacchetto fossero 4 o 5, le forze a disposizione di ogni tema diventerebbero 4 o 5 volte superiori. Non solo, concentrando le forze e agendo per settori, la logica politica muterebbe: affrontare 4 o 5 temi sull'ambiente significherebbe concentrare l'attenzione sulla mentalità con cui la classe dirigente si relaziona con l'ambiente nel suo complesso e dunque sulla necessità di intervenire modificando il nostro stesso atteggiamento sull'intero settore. La nostra attenzione anche ad uno solo dei referendum compresi nel pacchetto, svilupperebbe un atteggiamento di attenzione sulla nostra relazione con l'intero ambiente. Lo stesso vale per tutti gli altri argomenti.

4 - IN CONCLUSIONE
La situazione che abbiamo tentato di delineare nelle righe precedenti ci induce ad alcune riflessioni: esistono nuove conoscenze sul mondo, esiste un Movimento popolare capace di pensare in maniera più coerente con le nuove conoscenze, esiste una classe dirigente incapace di adattarsi e che si oppone alle nuove necessità che la storia sta proponendo (diritti dei popoli ecc.), questa classe attacca su fronti che danneggiano contemporaneamente uomini, popoli, animali e ambiente. In altre parole questa classe non rappresenta più l'intera umanità, ma solo se stessa. I valori culturali che l'hanno sostenuta fino a questo momento vengono sostituiti da nuovi valori condivisi e riconosciuti come validi dalla maggioranza delle popolazioni. Sono gli stessi valori che derivano da una concezione sistemica del pianeta: insomma sta nascendo una nuova concezione del mondo basata sulla collaborazione e la sinergia tra parti diverse.
Perché non lavorare insieme sviluppando tutte le energie possibili?!

5 - ABOLIRE LA CACCIA

La questione caccia è stata fino ad ora affrontata soltanto dal punto di vista esclusivamente umano:

a - Un atteggiamento etico che rifiuta l'uccisione di animali come atto crudele e inutile nei confronti delle altre forme di vita;
b - Un atteggiamento utilitaristico che sostiene la proprietà dell'uomo sull'intera natura e dunque la necessità di salvaguardare il nostro patrimonio comune del quale fanno parte anche tutte le altre specie animali.

Questo modo di porsi il problema è facilmente riconducibile alla cultura che informa tutta la nostra vita e che si esprime in ogni nostra scelta quotidiana, la nostra cultura è conseguenza della nostra immagine del mondo e l'immagine del mondo è ancora oggi quella cartesiana, il meccanicismo.

Dunque nei due modi di affrontare il problema, quello etico e quello utilitaristico, è comunque determinante la valutazione, o meglio, la volontà dell'uomo.

Ma se le nuove conoscenze ci dicono che l'intera vita sul pianeta dipende dalla biodiversità, indipendentemente dalla volontà umana, la caccia non si può praticare. Essa contribuisce ad intaccare le basi su cui poggia la nostra stessa possibilità di vivere, riducendo la biodiversità, essa diminuisce la capacità di sopravvivenza dell'intero sistema vivente.

La caccia non è un'attività sostenibile! Occorre abolirla e vietarla come pratica umana di attentato alla stessa sopravvivenza dell'uomo sulla terra, in particolare quando si limita ad attività esclusivamente ludica e di interesse individuale!

Negli ultimi anni, tutte le Associazioni venatorie, attraverso svariate forze politiche, hanno adottato una politica estremamente aggressiva di attacco generalizzato ai limiti imposti alla caccia da leggi nazionali ed europee.

Abbiamo assistito allo sfondamento sfacciato delle condizioni che regolavano un "prelievo" misurato, a tutti i livelli istituzionali: comuni, province, regioni. Ma le risposte delle Associazioni ambientaliste e animaliste, in qualche caso, sono riuscite a tamponare i problemi appellandosi alla legge nazionale.

Ed ecco allora l'attacco finale, lo svuotamento della Legge nazionale 157/92 che regola l'attività venatoria. A questo punto l'aggressione è generale, su tutti i piani, in tutte le Istituzioni.

E' possibile un'unica risposta, coerente con le nuove conoscenze, coerente con il mantenimento della vita sulla Terra, coerente con le scelte del Movimento: proporre un referendum nazionale per l'eliminazione definitiva della caccia, scelta condivisa dalla maggioranza della popolazione in base a tutte le indagini demoscopiche.
FIRMA LA PROPOSTA!

- Il Documento che proponiamo per la costituzione del Comitato Promotore
- Le modifiche alla legge 157 proposte dal centro-destra
- Un Documento del wwf (doc)
- Perché la proposta di Referendum

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