Agli amici promotori del Cartello che hanno risposto alla nostra lettera aperta:
Marina Berati, Stefano Cagno, Enrico Moriconi, Valerio Pocar, Massimo Tettamanti, Viviana
Ribezzo, Rossana Vallino.
Alle
singole Associazioni che non ci rispondono:
Animalisti Italiani,
CSA - Comitato Scientifico Antivivisezionista,
ENPA - Ente Nazionale Protezione Animali,
Gaia Animali & Ambiente,
LAC, Lega per l'Abolizione della Caccia,
LAV - Lega Anti Vivisezione,
LIDA Lega Italiana dei Diritti dell'Animale,
Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana,
Movimento UNA - Uomo-Natura-Animali.
All'OIPA (Organizzazione Internazionale per la
Protezione degli Animali)
che ha accettato la proposta del Forum
DUE MODI DI ESSERE ANIMALISTI
La risposta che abbiamo ricevuto dagli amici promotori della Campagna "Un'altra
alimentazione è possibile" dimostra la presenza di due strategie nel movimento
animalista, una tradizionale e una nuova e in costruzione.
1 - LA POSIZIONE TRADIZIONALE DICE
Vogliamo migliorare la situazione degli altri animali, per farlo dobbiamo spiegare e
dimostrare che questo è utile anche agli uomini.
Bisogna essere vegetariani per motivi etici, ma questo è utile anche a
noi perché la produzione di carne danneggia la salute e l'ambiente.
2 - LA NUOVA POSIZIONE DICE
Siamo uomini, vogliamo migliorare le nostre condizioni, per fare questo
è necessario prendere atto che il mondo è un unico sistema la cui stabilità è
minacciata dalle nostre attività. Occorre che le produzioni umane si adeguino alle
necessità della biosfera. Imparare a rispettare il sistema è la pre-condizione
indispensabile per migliorare la relazione con gli altri animali.
La produzione di carne e derivati è disastrosa per il sistema, occorre dimostrarlo per
modificare la nostra alimentazione, questo favorirà la liberazione animale.
LE CONSEGUENZE DELLE DUE STRATEGIE
La posizione tradizionale non può risolvere i problemi degli altri animali, se
vegetarismo e animalismo rimangono scelte individuali, allora sono opinabili e
dipendenti dalle singole persone. Vegetariani e animalisti esistono da quando gli
umani scrivono la loro storia
ma non è cambiato proprio niente, anzi con
l'industrializzazione la situazione è drammaticamente peggiorata!
Una nuova strategia che parta dagli interessi umani e dalla dimostrazione
della necessità di rispettare il sistema in cui viviamo per la nostra stessa
sopravvivenza, porta inevitabilmente ad un maggior rispetto dell'ambiente e di
conseguenza degli altri animali. Una scelta sociale e collettiva dell'intera
umanità, un modo diverso di considerare la nostra relazione con gli altri animali. Una cultura
diversa, dunque, non una scelta individuale!
IL GHETTO ANIMALISTA
Secondo quanto emerge dalla vostra lettera, voi pensate che uscire dal ghetto significhi
portare in ambienti diversi dal nostro le tematiche animaliste, ostentare le nostre
convinzioni e stabilire a priori la nostra posizione relativamente ad un qualunque
problema.
Secondo noi il ghetto è proprio... l'animalismo, cioè l'essere mono-tematici, la
necessità di doversi qualificare, di voler fare dichiaratamente proselitismo, parlare a
nome dell'1% della popolazione. Rompere il ghetto significa inserirsi nel dibattito su un
argomento (in questo caso l'alimentazione) e parlarne come umani che
cercano soluzione alle proprie difficoltà tenendo conto delle necessità
del sistema.
LA GLOBAL HUNGER ALLIANCE
La posizione della Global Hunger coincide esattamente con la logica che
proponiamo noi con il Forum Italiano per un'Alimentazione Sostenibile.
Abbiamo tradotto l'intero sito Global Hunger Alliance in Italiano, mantenendo anche la
stessa impaginazione, è praticamente un mirror (vedi menù a sinistra), ma in nessuna
parte abbiamo visto la Global Hunger Alliance parlare di animalismo.
Sappiamo che i promotori sono vegetariani e animalisti, ma il loro sito e la loro
Petizione si occupano solo dei disastri provocati dalla carne e dagli
interessi delle multinazionali e delle loro strutture.
La questione è strategica: crediamo che animalisti e vegetariani debbano capire che non
ci saranno diritti animali fino a quando non verrà sollevata la Questione animale
come questione umana. Cioè fino a quando gli uomini non riterranno più
utile per se stessi riconoscere il diritto degli animali a non soffrire.
La schiavitù in America, non è stata abolita per generosità, ma perché più situazioni
hanno ritenuto utile abolirla, qualcuno per motivi etici, altri per questioni economiche:
nuovi mercati, nuova forza lavoro.
Per gli animali sarà la stessa cosa: dobbiamo costruire le condizioni perché gli
interessi di uomini e animali coincidano, ma per fare questo dobbiamo partire
necessariamente dagli interessi umani e non il contrario.
Noi non proponiamo di nascondere che siamo vegetariani (come avete
pensato voi), nella nostra campagna per la firma della Petizione Global Hunger, abbiamo
detto chiaramente che è necessario ridurre drasticamente l'uso della carne e derivati,
esattamente la posizione e la pratica della Global Hunger Alliance. Però lo abbiamo fatto
semplicemente citando una marea di dati sulla realtà (vedi menù a sinistra), non
chiedendo come gruppo sociale organizzato di riconoscere una nostra
esigenza.
COSA DOVREMMO FARE TUTTI
1 - Auto-identificazione e ricerca di una maggiore omogeneità all'interno
del nostro settore sociale;
2 - Stabilire rapporti alla pari nel confronto con gli altri settori, non partendo
da posizioni pre-costituite e minoritarie (diventate vegetariani e
animalisti), ma dall'analisi della realtà (non è possibile per gli
uomini mangiare carne);
3 - Lavorare per gli interessi umani dimostrando che questi coincidono
con gli interessi del sistema in cui tutti viviamo. Questo significa sviluppare
una cultura diversa capace di concentrare l'attenzione sul sistema come
riferimento per le scelte umane e di conseguenza significa battere
l'Antropocentrismo nella pratica.
IN CONCLUSIONE... QUALCHE CRITICA
1 - Continuate a riferirvi ad una struttura, la Global Hunger Alliance, che già segue la stessa
strategia che stiamo proponendo noi con la costituzione del Forum Italiano per
un'Alimentazione Sostenibile, perché vi riferite ad una struttura di cui, nella
pratica, non condividete la linea?
2 - Il titolo della vostra Campagna "Un'altra alimentazione è possibile"
è politicamente e strategicamente sbagliato, nessuno ha niente da dire sul fatto che sia
possibile essere vegetariani. Ciò che occorre sostenere e dimostrare è che
"Un'altra alimentazione è inevitabile"... se noi
uomini vogliamo sopravvivere.
3 - Vi presentate in strutture che fanno politica nell'interesse esclusivamente
umano come Cartello di Associazioni vegetariane e animaliste che, per scelta
strategica, a prescindere da qualunque situazione reale, vogliono
comunque eliminare l'alimentazione a base di carne, siete credibili?
4 - All'interno di strutture costituite da settori sociali diversi, il mantenimento di una
propria identità (con propri obiettivi) può produrre solo diffidenza, difficoltà di
comunicazione e indifferenza. Queste situazioni sono tipiche di persone e gruppi che hanno
specifici interessi: da quelli di immagine a quelli elettorali. Conoscendovi non possiamo
pensare questo... ma allora... che timori avete a proporre un animalismo
nuovo capace di rompere il recinto in cui è rinchiuso e di diffondersi in tutte le
realtà di impegno sociale e politico senza ostentare le proprie convinzioni, ma lavorando
seriamente e alla pari con tutti gli altri suggerendo un nuovo modo di porsi di fronte
alla realtà, cioè riconoscere le esigenze del sistema perché solo questo permetterà la
sopravvivenza degli uomini e le soluzioni adottate porteranno necessariamente alla
soluzione anche dei problemi degli altri animali.
COMPITI DEL FORUM
Il compito principale del Forum Italiano per un'Alimentazione Sostenibile è valutare
obiettivamente, sulla base delle conoscenze, quali cibi possiamo
utilizzare e quali non possiamo mangiare nell'interesse della
sopravvivenza umana.
Produrre cibo animale ha effetti negativi superiori a quelli positivi, è quindi una
strada non percorribile (ma dobbiamo dimostrarlo!).
Interrompere la produzione di cibo animale non potrà essere una scelta
motivata dalla compassione, né dall'accoglimento di un'istanza animalista, né
conseguenza del "presentare le idee vegetariane in un contesto più ampio"
da parte di associazioni animaliste.
Significherà, invece, prendere coscienza di ciò che stiamo facendo come esseri umani nel
mondo... come esseri umani e non come vegetariani-animalisti.
L'animalismo non c'entra... sarà solo una inevitabile e piacevole conseguenza!
Vi salutiamo
con affetto
e rinnoviamo l'invito a partecipare singolarmente al Forum come organizzazioni
democratiche.
Associazione Progetto Gaia
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