c I vegetariani sono più "onnivori" degli onnivori? - 23/09/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 23/09/2009]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: promiseland.it]
[Autore: Davide]
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I vegetariani sono più "onnivori" degli onnivori?
Sto riflettendo sul fatto che chi segue una dieta "tradizionale" pensa di avere un'alimentazione più completa di un vegetariano e soprattutto di un vegano, più ricca di nutrienti di alta qualità a minor a rischio di carenze.

In realtà una dieta onnivora sana, come raccomandato dal World Cancer Research Fund e l'American Institute for Cancer Research deve limitare a 500
grammi la settimana il consumo massimo di carni rosse, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità fissa il limite a 300 grammi; anche l'INRAN
dichiara che gli italiani adulti mangiano più del doppio di proteine animali di quanto raccomandato (http://www.promiseland.it/view.php?id=3170).
Da questo consegue che la dieta non può essere basata sui prodot
ti animali, bensì su quelli vegetali.

Nella stragrande maggioranza delle famiglie si consumano i soliti quattro cibi in croce cucinati in modi diversi, quasi nessuno mangia pane e pasta
integrali variando la qualità di cereali, ma sempre pasta di grano duro e pane bianco, altri prodotti di farina tipo "0" o "00", riso raffinato; i frigoriferi
di molti onnivori sono stracolmi di affettati (ricchi di nitrati, sodio e a volte polifosfati) e formaggi stagionati (sodio e colesterolo), salsine tipo
majonese (colesterolo), mentre mancano frutta e verdura di stagione, il prezioso limone, al massimo trovano posto la classica insalata e i pomodori;
la frutta secca si mangia solo alle feste o davanti alla televisione, generalmente salata.

Gli onnivori rinunciano, per ignoranza e perchè anche se li conoscessero li vedrebbero come cibi strani, ai semi di lino e sesamo (roba da canarini),
semi di girasole (roba da criceti), alghe, seitan, tempeh, tofu, olio di lino (gli omega 3 abbassano il clesterolo LDL), cereali tostati o soffiati di vario
tipo (non zuccherati), miso, legumi (a parte le lenticchie con il cotechino a Natale, i fagioli con le cipolle, il minestrone ogni morte di papa), frutta
disidratata (non trattata con non specificati olii vegetali), frutta soprattutto fuori pasto (e sì, sarebbe meglio non mangiarla dopo pranzo) ecc.

Gli abbinamenti alimentari sono fatti totamente a caso, il pasto tipico è fatto di un primo a base di pasta e un secondo di carne, con contorno di
poca verdura, un bel dolce zuccherato; l'acqua naturale è un po' snobbata (c'è anche il luogo comune che quella del rubinetto faccia venire i calcoli),
molti preferiscono quella frizzante, una birra, vino o una bibita ipercalorica (priva di nutrienti).

Ora mi chiedo: è più a rischio di carenze una dieta onnivora o una vegetariana? Penso che non ci sia alcun dubbio che quella onnivora sia
responsabile di eccessi soprattutto di alimenti dall'alto indice glicemico, proteine animali, grassi saturi, colesterolo, sodio, zucchero, caffeina, alcool,
conservanti, tossine, inquinanti. E' un abitudine più diffusa tra i vegetariani o gli onnivori (eccetto per la vitamina B12) fare uso di integratori, quali
vitamine quando si è stanchi (a che servono?), sali minerali (soprattutto potassio), pastiglie e polverine per la stitichezza e la flatulenza, proteine in
polvere per diventare Big Jim in palestra?

Penso che i vegetariani siano più "onnivori" degli onnivori, la differenza è che mangiano un gran varietà di cibi salutari ed evitano quelli non salutari,
i quali non arricchirebbero la dieta, ma la inquinerebbero. L'esperienza clinica indica che i vegetariani sono soggetti ad un rischio inferiore di tumori,
soprattutto al colon e di malattie cardiovascolari, ormai si sa che nei paesi ricchi una carenza di proteine è praticamente impossibile e che la teoria
della complementarietà proteica, pubblicata negli anni '70, è obsoleta, infatti è basata sull'interpretazione di studi effettuati nei primi anni del 1900
sulla crescita dei ratti.

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