c La crisi dell’estinzione - 17/09/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 17/09/2009]
[Categorie: Sostenibilità ]
[Fonte: Equo]
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La crisi dell’estinzione

l">Allarme del Centro per la Diversità Biologica (www.biologicaldiversity.org), una associazione Americana che si occupa della conservazione della natura, per sottolineare l’esistenza di una vera e propria Crisi dell’Estinzione. Il Centro ricorda che il 75 percento degli scienziati è convinto che siamo entrati nel sesto e più grande evento di estinzione di massa nei 4,5 miliardi di anni di vita del pianeta. Eppure meno di metà degli americani ha mai sentito parlare della crisi dell’estinzione.

Alcuni dati, tratti dalla Lista Rossa dell’Unione Mondiale della Natura del 2009:

- il tasso attuale di estinzione è 1000 volte più grande di quanto dovrebbe essere;

- il 50 per cento dei primati e il 100 per cento delle scimmie superiori (Gorilla e Scimpanzé) sono minacciate di estinzione;

- tre delle otto sottospecie di tigre si sono estinte negli ultimi 60 anni; le cinque rimanenti sono tutte minacciate di estinzione a breve;

- il 12 per cento delle specie di mammiferi, il 12 per cento degli uccelli, il 31 percento dei rettili, il 30 percento degli anfibi e il 37 percento dei pesci sono minacciati di estinzione.

Eppure le politiche di conservazione in atto non sono in grado di arrestare questi processi, e uno sforzo molto maggiore è richiesto per evitare queste modificazioni drastiche ed irreversibili sul nostro pianeta.

Il Centro ha lanciato una nuova campagna, Extinction Crisis, indirizzata a sensibilizzare la popolazione su questi temi.

La prima riflessione che si può aprire in merito è sui modi della comunicazione su questi temi, che evidentemente ancora non è stata in grado di modificare l’attitudine della gente e dei decision makers in modo da poter intervenire sulle cause dell’estinzione. Forse la “minaccia di estinzione” o il Panda da soli non sono più in grado di aumentare la soglia di attenzione in un mondo dove comunque questo rimane un problema strategico ed urgentissimo.

La seconda riguarda l’importanza che questa crisi, indubitabile nella sua gravità e dimensione, ha per l’umanità nel suo insieme e per le singole persone. Nel momento in cui la “crisi del clima” ha spaccato nella comunicazione globale anche a causa della sua percepibilità diretta da parte di tutti noi (più piogge estreme, più caldo, più eventi siccitosi), nonostante gli eterni scettici che con mille argomentazioni cercano di dire che non esiste o se esiste non è causata dalle attività umane, pochi capiscono le implicazioni della “crisi dell’estinzione”.

Le piante e gli animali non sono importanti solo per le anime belle appassionate di farfalline ed uccellini, ma la biodiversità garantisce la struttura e il funzionamento degli ecosistemi, i servizi da essi prodotti inclusi la depurazione dell’acqua, la produzione di ossigeno, di cibo e di materie prime di enorme rilevanza economica e sociale. Questo è il messaggio che andrebbe comunicato. Estinzione non riguarda solo i leoni o le orchidee, ma se non facciamo attenzione potrebbe riguardare, a breve, anche noi. Certamente qualcuno dirà che sono una Cassandra: vorrei ricordare che nel mito la protagonista, per quanto inascoltata, aveva ragione…

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