c Agnello a Pasqua: cosa dice la storia? - 06/04/2007 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 06/04/2007]
[Categorie: Animali ]
[Fonte: Acea]
[Autore: Libero Manco]
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Agnello a Pasqua: cosa dice la storia?
Non tutti sono d'accordo sul fatto che questa tradizione trovi giustificazioni sul piano storico, religioso ed etico

Storia e religione

Il mondo cattolico usa festeggiare la Pasqua mangiando l'agnello secondo una tradizione che affonda le sue radici nel Vecchio Testamento ed in particolare in Esodo 12,3-14, in cui Mosè, quando stava per abbattersi su l'Egitto la 10ª piaga che avrebbe fatto morire tutti i primogeniti, ordinò agli ebrei di chiudersi in casa e di tingere col sangue di un agnello lo stipite della porta finché non fosse passato l'angelo sterminatore.

Ma per la consumazione dell'agnello Mosè impose regole che nessuno del mondo cristiano- cattolico mette in pratica. L'agnello doveva essere senza difetto, maschio, nato nell'anno, essere esclusivamente cucinato intero sulla brace ed essere consumato, con azzimi ed erbe amare, entro la notte: ciò che restava doveva essere bruciato la mattina seguente. Inoltre, bisognava consumare la carne coi fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano ed in fretta.

E' evidente che nessuno del mondo occidentale si attiene a queste regole, pertanto non è in alcun modo giustificabile la tradizione seguita oggi, nata da contingenze estreme a noi distanti milioni d'anni luce.

Tra l'altro c'è da dire che in nessuna circostanza Gesù mangia l'agnello: è difficile immaginare Gesù che sgozza il povero agnellino smarrito per mangiare le sue carni. E non dovrebbe essere pervaso da profondo orrore un cristiano che mangia un mite agnellino nel cui nome il Cristo si è identificato?

Nel Vangelo Esseno della Pace Gesù dice: "Chi uccide un animale uccide suo fratello" Non uccidete e non mangiate le carni delle vostre prede innocenti se non volete diventare schiavi di Satana: questo è il sentiero della sofferenza e della morte. Non uccidete né uomini né animali perché io vi chiederò conto di ogni animale ucciso come di ogni uomo." E nelle Pergamene del Mar Morto dice ancora Gesù: "Sono venuto per porre fine ai sacrifici ed ai banchetti di sangue e se non smetterete di offrire e di mangiare carne l'ira di Dio non si allontanerà da Voi." E negli stessi documenti Gesù rimprovera aspramente anche i pescatori: "Forse che i pesci vengono a voi a chiedere i frutti della terra? Lasciate le reti e seguitemi, farò di voi pescatori di anime." A conferma di quanto suddetto S. Girolamo scrive: "Dopo che Cristo è venuto non è più consentito mangiare la carne. Tale autorizzazione è stata aggiunta dalla Chiesa in un periodo di basso profilo spirituale, ma in principio non fu così."

Quindi una tradizione crudele e sanguinaria che deve essere abolita perché non trova giustificazione né sul piano storico, né su quello religioso, né tantomeno sul piano morale ma che preclude lo sviluppo della civiltà dell'amore e della giustizia.

Articolo di Franco Libero Manco

Sangue di agnelli

Viterbo: scoperte irregolarità in macellazione agnelli

Viterbo, 3 apr. - (Adnkronos) - Invece di essere smaltito in strutture adeguate, il sangue degli agnelli macellati finiva per essere sversato attraverso un'autobotte su alcuni terreni agricoli. Ad intervenire sono stati gli uomini del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) del Corpo forestale dello Stato di Viterbo che, in collaborazione con gli agenti del locale Comando Stazione Forestale, hanno effettuato dei controlli in un mattatoio del comune di Acquapendente, scoprendo gravi irregolarita' nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti. Si tratta di una delle piu' grandi strutture d'Europa che soprattutto in questo periodo prepasquale e' dedita alla macellazione degli ovini dove e' stato riscontrato, inoltre, che molti rifiuti provenienti dalla lavorazione degli animali, in particolar modo imballaggi plastici, venivano bruciati in un piazzale sul retro della struttura. I Forestali hanno segnalato all'Autorita' Giudiziaria competente due uomini ritenuti responsabili dello smaltimento illecito dei rifiuti e posto sotto sequestro circa 5.000 metri quadri di terreno oggetto del reato, oltre alla cisterna utilizzata per sversare il sangue degli agnelli e il piazzale dove venivano bruciati i materiali. (Cal/Pn/Adnkronos)

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Nei campi il sangue degli agnelli: nei guai un mattatoio di Acquapendente

Si tratta di uno dei più grandi impianti di macellazione d’Europa, finito nel mirino della forestale che, durante un controllo, ha scoperto gravi irregolarità nella gestione dei rifiuti. In particolare, il sangue degli animali abbattuti che, invece di essere conferito presso strutture specializzate, veniva caricato su un autobotte per poi essere disperso in cinquemila metri quadrati di terreni agricoli di proprietà della società; mentre i resti della lavorazione, tra cui anche imballaggi in plastica, venivano bruciati sul retro dell’impianto.

Due le persone denunciate.

La vita di un agnello

Le feste pasquali sono un momento di relax e di inno primaverile alla vita e alla vitalità come anche delle vere maratone culinarie, con la scusa delle scampagnate, dei parenti, delle vacanzine slowfood. E sono un inno alla crudeltà verso gli animali. In particolare verso l'agnello. A un mese di vita l'agnellino "da latte" viene rapito, immobilizzato, stordito, appeso a un gancio per la zampa e lasciato morire dissanguato. Ha tutto il tempo, prima di quest’operazione, di sentire l'odore del sangue e i belati pieni di terrore dei suoi compagni di sventura. In questi giorni, sulle autostrade girano centinaia di autotreni con le sbarre, sembrano vuoti, ma guardando bene, si vede che sono carichi di piccole orecchie e occhioni che guardano terrorizzati fuori. Sono i piccoli animali che vanno al mattatoio in tempo per arrivare ben "frollati" e teneri sui banchi dei negozi.

La crudeltà a tavola è una scelta: quest’anno lasciamo vivere gli agnellini, e festeggiamo la Pasqua scegliendo un menu il più possibile cruelty free.

Da quest’anno, celebriamo la vita con la vita!

Ricetta per una Pasqua senza crudeltà

Kebab Vegan

500 gr di seitan al naturale
2 scalogni a fettine
1 spicchio d'aglio tritato
1 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di coriandolo
1 cucchiaino di sommaco
1 peperoncino rosso a fettine
1 cucchiaino di paprika piccante
1/2 cucchiaino di cannella
1 grattatina di noce moscata
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di pepe
2 cucchiai di olio extravergine
2 cucchiai di aceto
2 cm di zenzero gratuggiato

Sciacquate il seitan, asciugatelo e tagliatelo a fette dello spessore di mezzo centimetro. Mischiate tutte le spezie tranne lo zenzero. In un contenitore di vetro capiente fate strati con seitan, scalogno, aglio, spezie, aceto, olio e zenzero. Chiudete con un coperchio e mettete in frigo a marinare per almeno 24 ore. Più marina meglio è! Scaldate il forno a 250° con il grill. Mettete il seitan con tutta la marinata su una teglia e cuocetelo per 10/15 minuti rigirando le fette almeno un paio di volte in modo che non si brucino. A questo punto farcite la pita con kebab e sourcream o salsina piccante a piacere. Potete anche aggiungere pomodori, insalata, cetrioli etc....

Fonte: http://www.veganitalia.com/modules/news/article.php?storyid=1092

(Fonte AceA)

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