c Bimbo ucciso, LAV mette a disposizione esperti - 23/07/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 23/07/2009]
[Categorie: Animali ]
[Fonte: Uficio Stampa LAV]
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Bimbo ucciso, LAV mette a disposizione esperti

Chiediamo che si faccia piena luce sulla destinazione finale dei cani, sulle modalità di addestramento e sulle persone implicate, affinché siano chiarite tutte le responsabilità anche in merito all’ipotesi del coinvolgimento di minorenni e bambini nella gestione dell’allevamento. La LAV è pronta a mettere a disposizione degli inquirenti i suoi esperti in criminologia della zoomafia e a presentarsi parte civile”. Questo il commento del dott. Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV alla notizia delle dichiarazioni rese agli inquirenti dal fratello del bambino sbranato da alcuni cani, ad Acireale (Catania), che avrebbe ammesso di essere lui il responsabile dell’allevamento abusivo.

Spesso negli allevamenti abusivi di cani da combattimento sono coinvolti minorenni e bambini che svolgono mansioni secondarie come fare pulizia o dare da mangiare agli animali - continua Troiano - Del resto anche la normativa prevede sotto il profilo sanzionatorio una pena più severa per i responsabili se in queste attività sono coinvolti minorenni. Per questo è opportuno chiarire i motivi della presenza nell’allevamento del bambino purtroppo morto”.

Nel 2008 la tendenza rassicurante al vistoso calo delle segnalazioni relative ai combattimenti tra cani ha avuto un’improvvisa inversione di marcia. È fuori dubbio che, almeno sotto il profilo giudiziario e dell’allarme sociale, il fenomeno della cinomachia aveva subito negli ultimi anni un vistoso e progressivo ridimensionamento.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV - dati su scala nazionale che non hanno la presunzione di essere esaustivi e che possono essere imprecisi per difetto - nel 2008 dopo anni, si sono registrati nuovamente degli arresti. In particolare a Napoli sono state arrestate tre persone e sono stati sequestrati sei pit bull. I numeri diventano significativi se si prendono in considerazione i dati degli ultimi anni. Nel 2007 e nel 2005 non si sono registrate denunce per organizzazione di combattimenti, mentre nel 2006 ci sono state 8 denunce. Un andamento oscillante, quindi. In 11 anni, dal 1998 al 2008, sono state denunciate 431 persone e sequestrati 1041 cani. Restano zone privilegiate per l’osservazione del fenomeno criminale alcune province d’Italia, come le province di Napoli, Palermo, Caserta, Bari, Foggia, Ragusa.

Tali dati possono rientrare nel fisiologico altalenarsi dei fenomeni criminali, ma ci sono altri segnali che spingono verso una più scrupolosa analisi che mira a considerare questi come degli eventi sentinella. Se negli ultimi anni – conclude Troiano - diversi segnali indicavano una rassicurante quiescenza del fenomeno, platealmente diminuito un tutto il Paese, a causa - riteniamo - dell’effetto preventivo della nuova normativa penale a tutela degli animali, negli ultimi mesi indicatori contrari, segnalazioni, ritrovamenti di cani morti, denunce, suscitano nuovamente attenzione.”

23 luglio 2009
Ufficio stampa LAV

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