c L'ecologia unisce e vince - 10/06/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 10/06/2009]
[Categorie: Politica ]
[Fonte: Il manifesto - 10 giugno 2009]
[Autore: Anna Maria Merlo]
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Intervista - L'altermondialista Bovè spiega l'alleanza con l'europeista Cohn-Bendit e il successo della lista

L'ecologia unisce e vince

Il successo della lista Europa Ecologia alle elezioni europee in Francia, che manda a Strasburgo lo stesso numero di deputati del Ps (14), sta trasformando il panorama politico. A partire dall'analisi del voto e delle ragioni del successo della lista ecologista, guidata da personalità che, a prima vista, sembravano lontane: Daniel Cohn-Bendit, Dany il rosso del lontano '68, da anni impegnato sul fronte europeo ed europeista, nel 2005 grande sostenitore del "si" al referendum francese sul Trattato costituzionale; Josè Bovè, leader contadino e altermondialista, che nel 2005 si era schoierato per il "no" e nel '99 aveva manifestato a Seattle contro la Wto portando una forma di formaggio Roquesfort; Eva Joly, giudice anti-corruzione, che ha lavorato in Francia, ma anche in altri Paesi. E poi tanti altri, provenienti da orizzonti diversi, da Jean-Paul Besset vicino a Nicolas Hulot, tra i primi ad aver portato la sensibilità ecologica in tv, alla giovane Karima Delli, 28 anni, membro del collettivo Salviamo i ricchi, che organizza happening dal significato politico (l'ultimo è stato un'irruzione al Bristol, uno degli alberghi più chic di Parigi, muniti di pane e salame, per far vedere agli abbienti seduti ai tavoli di un ristorante carissimo che ci si può nutrire anche con pochi soldi).
Abbiamo chiesto a Josè Bovè, neodeputato a Strasburgo, di analizzare la situazione.

D.: Come avete fatto a mettervi assieme, visto che altrove la divisione ha avuto la meglio e ha portato a risultati drammatici?
R.: La prima idea importante per poter avanzare e trasformare l'avvenire è stato il rassemblement, il raggruppamento. Questa unità, che non era possibile alla sinistra della sinistra, è stata realizzata da noi perchè c'era una visione globale sulla questione ecologica. La questione sociale, la sua mutazione in corso da un lato, e la questione ecologica dall'altro hanno la stessa importanza. Ma occuparsi del solo problema sociale, secondo me, non permnette di arrivare a una risposta nuova. Invece le problematiche del cambiamento climatico, delle questioni ecologiche, della limitazione delle risorse e del loro saccheggio sistematico permettono di dare corpo a una dottrina comune. E dal momento che c'era un'accordo complessivo sull'analisi, il fatto che le persone coinvolte provenissero da percorsi differenti non ha rappresentato un problema insormontabile. Ognuno di questi percorsi ha legittimità, ognuno segue il suo binario diverso: Daniel Cohn-Bendit, impegnato a lungo a Bruxelles, Eva Joly coinvolta come giudice nella lotta anti-coruzione, molto importante in Francia e a livello internazionale; io altermondialista che si batte contro gli organismi geneticamente modificati. Ognuno, al prorpio livello, porta la sua specificità.

D.: Europa Ecologia ha ottenuto un ottimo risultato, ma in Francia l'astensione ha sfiorato il 60% e a non essere andati a votare sono soprattutto le classi popolari. Come peserà tutto ciò sul futuro della vostra alleanza?
R.: Le classi popolari si sono sentite finora escluse dall'Europa e, per di più, da sempre vengono maggiormante valorizate le elezioni nazionale. Le istituzioni europee, per come funzionano oggi, non traducono la posta politica che è in gioco per molti. Tanta gente ha difficoltà a capire se, votando per questo o quel partito, qualcosa cambierà, verrà trasformato. C'è bisogno di fare informazione pedagogica sull'Europa, sul ruolo del parlamento europeo. Uno dei primi compiti sarà, infatti, trasformare la realtà istituzionale europea.

D.: Chi ha votato per voi?
R.: Quello che è chiaro è che abbiamo avuto il voto dei giovani. Siamo stati il primo partito votato da chi ha meno di 40 anni. Per quanto riguarda il voto popolare. l'astensione è stata forte perchè riguarda gli esclusi i quali non capiscono che interesse hanno ad andare a votare. Su questo fronte vedremo le dinamiche future, in particolare quella che si manifesterà alle prossime elezioni locali in Francia, sempre tenendo presente che la questione sociale e quella ecologica hanno eguale importanza e sono legate.

D.: Quali saranno le vostre prime mosse?
R.: Intanto, vogliamo subito creare una coalizione anti-Barroso a Strasburgo, per evitare che l'attuale Presidente della Commissione venga rieletto. Abbiamo poi un calendario molto fitto, da luglio all'autunno, per costruire un accordo con altre forze.
Daniel Cohn.Bendit, da parte sua, ha precisato di "credere in una forza politica moderna", che "deve declinarsi a levello europeo. La crisi della socialdemocrazia potremo risolverla solo formulando, contro le alternative nazionali, alternative europee. E' qui che ha fallito il partito socialista". Secondo Cohn-Bendit "in Olanda, in Germania, in Francia, sono stati penalizzati tutti coloro che dopo la crisi continuavano a dire le stesse cose che dicevano prima", conservando "lo stesso software. Credo sia questa la grande difficoltà della socialdemocrazia":

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