c L'AEA: lo stop alla perdita di biodiversit¨¤ entro il 2010 ¨¨ un obiettivo mancato - 27/05/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 27/05/2009]
[Categorie: Diritti della Terra ]
[Fonte: Equo.it]
[Autore: Giuliano tallone]
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L'AEA: lo stop alla perdita di biodiversit¨¤ entro il 2010 ¨¨ un obiettivo mancato

L¡¯Obiettivo Europeo 2010 sulla Biodiversit¨¤ ¨¨ lo scopo, tra l¡¯altro, della campagna di informazione pubblica ¡°Countdown 2010¡å, che purtroppo un recente sondaggio ha dimostrato essere conosciuta solo dal 20% degli europei, mentre l¡¯Italia si piazza in un vergognoso penultimo posto.

Il problema per il quale sono stati sviluppati gli indicatori SEBI 2010 ¨¨ la complessit¨¤ dell¡¯oggetto ¡°diversit¨¤ biologica¡±, che difficilmente pu¨° essere descritta con un set limitato di dati. Gli indicatori SEBI 2010 tengono quindi in conto di elementi diversi e complementari che segnalino le criticit¨¤, ad esempio, di andamenti nell¡¯abbondanza e distribuzione di specie selezionate per la ricchezza di dati conosciuti che le riguardano (uccelli e farfalle), specie minacciate, andamento di biomi, ecosistemi ed habitat selezionati, copertura di aree protette, minacce per la biodiversit¨¤ (inclusi i cambiamenti climatici), indici relativi agli ambienti acquatici e marini, utilizzi sostenibili, finanziamenti per la biodiversit¨¤, partecipazione pubblica ed altro ancora.

Lo studio, che rappresenta una fase intermedia del lavoro, dimostra chiaramente la perdita di biodiversit¨¤ in Europa e tenta anche di sviluppare scenari per il futuro, che sono decisamente preoccupanti. Alcuni indicatori, come l¡¯andamento delle politiche di protezione con la designazione di aree protette e Zone di Protezione Speciale ai sensi della Direttiva Uccelli sono positivi.

Altri invece, come la tendenza delle specie di uccelli comuni, ed in particolare quelle degli ambienti agricoli, sono molto preoccupanti. Anche in aumento progressivo le specie aliene (considerate la terza minaccia per l¡¯estinzione dopo la perdita di habitat e la persecuzione diretta).

L¡¯impatto dei cambiamenti climatici, misurato sull¡¯andamento delle popolazioni di uccelli in Europa, mostra sia effetti negativi che effetti positivi: alcune specie infatti possono avere anche benefici (magari temporaneai) da differenti situazioni climatiche. Questo genere di indicatori andranno ovviamente valutati con grandissima attenzione.

Per quanto riguarda la salute degli ecosistemi, la qualit¨¤ delle acque interne sembra in miglioramento, mentre l¡¯inquinamento marino appare essere costante. Un elemento di forte preoccupazione ¨¨ invece rappresentato dalla frammentazione degli habitat terrestri, in costante peggioramento.

Rispetto all¡¯Obiettivo 2010 il rapporto dell¡¯AEA arriva a conclusioni draconiane: ¡°alla luce delle informazioni disponibili e sulla base di ci¨° che sar¨¤ possibile realizzare nei prossimi 18 mesi [tanto manca alla conclusione del 2010, NdA], questo rapporto dimostra che l¡¯obiettivo di arrestare la perdita di biodiversit¨¤ in Europa entro il 2010 non sar¨¤ raggiunto. E¡¯ anche evidente che la perdita di biodiversit¨¤ potr¨¤ essere affrontata efficacemente solo se tutti i settori della societ¨¤ e le loro pressioni sulla biodiversit¨¤ saranno coinvolti¡±.

Copia integrale del Rapporto (in inglese):
Progress towards the European 2010 biodiversity target

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