c Il Parlamento europeo fa propri i contenuti della campagna sulla responsabilità sociale delle imprese - 21/03/2007 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 21/03/2007]
[Categorie: Movimenti ]
[Fonte: ARCI]
[Autore: Redazione]
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ARCI Report - settimanale a cura dell'ARCI

Il Parlamento europeo fa propri i contenuti della campagna sulla responsabilità sociale delle imprese

Il Parlamento europeo fa propri i contenuti della campagna sulla responsabilità sociale delle imprese Necessario l'obbligo di un'informazione sull'impatto sociale e ambientale delle imprese: è questo il punto fondamentale sancito dalla votazione del Rapporto Howitt, lo scorso 14 marzo da parte del Parlamento europeo.

Nel definire i contenuti del Rapporto, parte attiva ha avuto la campagna Meno Beneficenza Più Diritti, promossa da diverse associazioni fra le quali Mani Tese, Arci, Amnesty International, Action Aid Italia, Legambiente.

La campagna, in atto già da diversi anni, si propone che la Responsabilità sociale delle imprese (Rsi) si traduca anche in strumenti normativi che vincolino le imprese.

L’esigenza di una simile normativa nasce innanzitutto da un 'regulation gap', un vuoto normativo a livello internazionale sul 'governo' delle nuove forme organizzative delle multinazionali.

Le imprese che accettano la Responsabilità sociale applicano standard minimi che vanno oltre quelli prescritti dalle convenzioni internazionali e dalle leggi nazionali.

Mentre inizialmente si è ritenuto inutile proporre regole vincolanti per le imprese, considerate come elementi potenzialmente lesivi della libera concorrenza e dell'autonoma capacità del mercato di regolarsi e correggersi, oggi si è ormai consapevoli del fatto che l'approccio volontario al tema non è in grado di garantire il rispetto di una soglia minima di diritti umani, sociali ed ambientali da parte delle imprese.

Ostacoli al successo di tali iniziative volontarie sono stati soprattutto la mancanza di massa critica, la proliferazione di standard e di sistemi di implementazione, il fallimento nell'affrontare le cause strutturali che generano il non rispetto dei diritti e delle leggi, l'assenza di un coinvolgimento strategico dei lavoratori interessati, l'assenza di una cornice normativa appropriata nazionale e internazionale associata alla generale latitanza dei governi.

La campagna Meno Beneficenza Più Diritti, che è parte della European Coalition for Corporate Justice, ha sempre cercato di portare all'attenzione dell'agenda europea e mondiale questo tema partecipando anche al Forum sociale mondiale di Nairobi.

Si è però sempre scontrata con la scarsa disponibilità all'ascolto da parte della Commissione europea.

Il Parlamento europeo, con la votazione della scorsa settimana, ha mostrato una maggiore apertura, delineando la possibilità di rilanciare la leadership dell'Unione europea sulla questione diritti ed impresa.

«La società civile è soddisfatta del risultato di oggi - è stato il commento di un portavoce della campagna - ma continuiamo a sperare nell'apertura di nuovi scenari a favore della trasparenza nella filiera produttiva per un'economia orientata alla giustizia».

Della campagna si parlerà anche il 18 maggio a Terra futura, la mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità in programma a Firenze.

Info: info@menobeneficenzapiudiritti.

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