c Il clima vale una tassa - 24/10/2008 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
Home Capitolo
APRE CAPITOLO RASSEGNA STAMPA
RASSEGNA STAMPA
Invia questa notizia ai tuoi conoscenti
Home Sito
APRE IL SITO DI PROGETTO GAIA
[Data: 24/10/2008]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: La Stampa]
[Autore: PIERO BIANUCCI]
Social network:                e decine d'altri attraverso addthis.com Tutti gli altri con: addthis.com 

Spazio autogestito Google


Il clima vale una tassa

Insomma: prendere i provvedimenti contro i gas serra e il cambiamento del clima è un investimento che renderà le nostre industrie più competitive o un salasso che le metterà definitivamente fuori mercato? È la domanda che i cittadini rimasticano dubbiosi di fronte allo scontro che contrappone il governo italiano all’Unione Europea. La risposta va cercata in un Rapporto Ue di 972 pagine irto di cifre e grafici. Ma trovarla non è facile perché il Rapporto presenta 9 possibili scenari e i costi. Che oscillano tra 9 e 25 miliardi. I politici possono quindi scegliere i numeri che fanno più comodo. Così troviamo il governo italiano schierato con Polonia, Bulgaria, Romania e Lituania contro Paesi che consideriamo economicamente più simili a noi come Francia e Germania.

Nella difesa dell’ambiente l’Europa si è data obiettivi ambiziosi: entro il 2020 il 20% di gas serra in meno, il 20% di efficienza energetica in più e il 20% di energia da fonti rinnovabili. Ora è arrivata la crisi finanziaria. Chi il programma dell’Ue non l’ha mai amato si trova tra le mani un’arma nuova e dice che non è possibile affrontare una tale spesa per l’ambiente insieme con altre questioni più drammatiche e urgenti. La decisione è rinviata a dicembre, ma il governo italiano chiede già di congelare tutto fino al 2009.

Ci sono anche strane contraddizioni. Il 10-11 ottobre a Venezia al «World Political Forum», presieduto da Mikhail Gorbaciov, tecnici, politici e comunicatori di 29 Paesi, dall’America all’Africa all’Asia, hanno chiesto un’azione forte dei media per far comprendere all’opinione pubblica e ai politici l’urgenza del problema clima. «Il tempo è scaduto - ha detto Gorbaciov -. Se non si agisce nei prossimi 10 anni, sarà troppo tardi». A Venezia c’era anche Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente. «Crisi finanziaria, mercato dell’energia e tutela dell’ambiente sono problemi intrecciati, che si risolvono solo affrontandoli tutti insieme», ha detto Clini. Non sembra la posizione di Berlusconi.

Sir David King, già consigliere scientifico di Blair, nel saggio «Una questione scottante» tradotto da Codice Edizioni riporta il calcolo dell’economista Nicholas Stern: affrontare l’emergenza clima oggi costa l’1% del pil, tra qualche decennio, a danni fatti, costerebbe il 20%. Allora il dilemma diventa: pensare per noi ad oggi o pensare per i nostri nipoti?

PARTECIPA ALLA CAMPAGNA "IO FACCIO LA MIA PARTE"

 

Per il nostro Emporio... clicca!CLICCA PER IL NOSTRO EMPORIO

 

Spazio autogestito Google