c Clima: Prestigiacomo, crisi obbliga scelte forti - 14/10/2008 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 14/10/2008]
[Categorie: Ecologia ]
[Fonte: ANSA]
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Clima: Prestigiacomo, crisi obbliga scelte forti

ROMA - Sul clima ''servono scelte forti che tengano conto della crisi economica mondiale''. Lo ha affermato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in Polonia per la riunione informale dei ministri dell'Ambiente e delle Nazioni Unite convocata a Varsavia in preparazione della prossima Conferenza delle Parti sui Cambiamenti Climatici che si terra' a Poznan, in Polonia, la prima settimana di dicembre. ''Nella strategia globale per il contenimento delle emissioni e del contrasto dei cambiamenti climatici ha fatto irruzione una crisi finanziaria senza precedenti'', ha detto il ministro.

''Anche se la crisi finanziaria non pone in secondo piano l' emergenza sui cambiamenti climatici - ha aggiunto Prestigiacomo - e' evidente che la riduzione delle risorse finanziarie disponibili a livello globale riduce la possibilita' di investimenti per intervenire sul sistema energetico mondiale verso un'economia a 'basso contenuto di carbonio', come richiesto dal IV Rapporto sul Clima del 2007 e dal Rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia presentato nel luglio 2008 al Vertice G8''. ''La situazione - ha detto ancora il ministro - richiede una valutazione condivisa delle strategie necessarie per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici''.

In particolare per la riunione di Varsavia, il vertice vede attorno ad un tavolo 25 ministri dell'Ambiente fra i quali quelli dei paesi con le maggiori responsabilita' di emissioni di gas serra. Presenti, infatti, sia i rappresentanti dei paesi del G8 (Usa, Gran Bretagna, Italia. Francia, Germania, Canada, Russia e Giappone) che quelli in piu' rapida crescita economica e che hanno quindi una produzione ed una richiesta di energia in grande aumento (Cina, India, Brasile, Sudafrica, Argentina). In questo ambito sono rappresentati sia paesi che hanno firmato il protocollo di Kyoto programmando una riduzione delle emissioni (Ue e Giappone), sia paesi che lo hanno ratificato senza accettare tagli ai gas serra (come Cina e India), sia paesi che non lo hanno ancora siglato (come gli Stati Uniti). (ANSA).

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