c Meat the Truth in una scuola superiore - 31/05/2012 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 31/05/2012]
[Categorie: Iniziative;Alimentazione;Animali; ]
[Fonte: agireora.org]
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Meat the Truth in una scuola superiore

Fonte notizia

Il documentario sull'impatto ambientale del consumo di carne è stato mostrato a 70 ragazzi delle superiori.

Ecco una testimonianza della proiezione del documentario "Meat the Truth - Carne, la verità sconosciuta", in una scuola superiore, all'interno della campagna Video a scuola. Invitiamo tutti a partecipare, insegnanti e studenti, i materiali vengono forniti gratuitamente.

Testimonianza di Nicola

La possibilità di prestare servizio dentro l'istituzione scolastica è la possibilità di rapportarsi con i ragazzi, incontrare il loro modo di esprimersi, ascoltare le loro parole.
Se è vero che gli adolescenti troppo spesso sono indicati come quelli capaci di assorbire dalla società qualità futili, cattivi esempi, apparenza, atteggiamenti scorretti, è anche vero l'esatto contrario. E' vero che la loro capacità deduttiva è unica, la loro mente è aperta, la voglia di conoscere è grande. Spesso i ragazzi sono "pronti" più che gli adulti.

Quest'anno ho avuto la possibilità di affrontare insieme ad un gruppo di studenti dell'Istituto Tecnico il rapporto che esiste tra le abitudini alimentari tipiche dei paesi occidentali di cibarsi di prodotti animali e il loro conseguente impatto ambientale. Questa opportunità mi è stata offerta anche grazie alla condivisione dei contenuti da parte di una mia collega, professoressa di Scienze. Gentilmente ha messo a disposizione due ore per ognuna delle tre classi seconde selezionate per il progetto, una settantina di alunni circa.

La scelta di queste tematiche ha portato alla preferenza di un documentario in particolare, intitolato "Meat the truth" (fornito da AgireOra), documentario della durata di 73 min per la versione integrale che avrebbe poi permesso una discussione aperta a tutte le questioni correlate, alimentazione, inquinamento, spreco di risorse, equità, sfruttamento animale ecc.

Nei giorni precedenti alla visione del documentario, la mia collega aveva già introdotto questo tipo di argomento, aveva anche assegnato ai ragazzi una piccola ricerca autonoma e individuale. Aveva suggerito loro di conseguire, tramite l'ausilio di Internet, dati e documentazioni sugli allevamenti intensivi, sul consumo di carne e sullo spreco di risorse.

Questa piccola attività ha accresciuto la curiosità dei ragazzi che hanno poi avuto la possibilità di assistere alla proiezione del film. Ho notato che la stragrande maggioranza degli studenti ha seguito con interesse e stupore, in modo particolare le ragazze, e solo pochi (e solo in alcuni momenti) si sono mostrati distratti e disinteressati.

Questo non mi stupisce, visto che il documentario illustrava cose mai sentite prima, con una critica verso l'esasperato uso di prodotti animali proprio delle nostre abitudini occidentali. Infine proponeva all'utente un cambiamento nel modo di alimentarsi.

Alla luce dell'impatto negativo che il consumo di carne esercita sul pianeta, il video suggeriva di eliminarla dalla dieta per un numero imprecisato di giornate, da 1 a 7, per ognuno di questi giorni era stato calcolato il beneficio apportato all'ambiente e rispettivo spreco di risorse.

Quando si discute di alimentazione e di cosa si mangia, si discute di un azione che i ragazzi conoscono bene, un automatismo che ha inizio fin dai primi mesi di vita. Questa proposta ha suscitato diversi commenti e diverse curiosità. Non a caso dopo la visione del documentario le domande tipo sono state - "ma non è indispensabile la carne?", "dove prendono le energie i vegetariani? cosa mangiano?".

Nel breve ma intenso dibattito, io e la mia collega abbiamo cercato di rispondere a tutti i dubbi e perplessità, e prima di lasciarci ho ritenuto doveroso spendere cinque minuti sulla questione etica e antispecista.

Ho detto loro che avevo scelto di non nutrirmi di animali nel momento stesso in cui avevo capito che carne e derivati non erano indispensabili al mio sostentamento e quindi non mi sentivo più in condizione di sfruttare altri esseri viventi. Ho cercato di far capire che il solo fatto di possedere una capacità intelletiva superiore ad altre specie non concede il diritto di prevaricare altri animali, ma al contrario obbliga a salvaguardarli. Se è vero che l'uomo si differenzia nel modo di ragionare, è altrettanto vero che è perfettamente uguale alle altre specie nella capacità di sentire dolore, di fuggire la sofferenza, di desiderare la felicità e la libertà. Tutti vogliono vivere, tutti si sottraggono al dolore.

Dopo questa breve discussione ho distribuito due opuscoli per ogni studente, "Meno carne, meno effetto serra" e "Vacche grasse, bambini magri, foreste disboscate", gentilmente forniti da AgireOra.

Con la speranza di aver concesso almeno una oppotunità di riflessione e di scelta dove prima non esisteva, auguro che occasioni come questa, di informare gli studenti sulla reale possibilità di una alimentazione sana e senza uso di prodotti animali siano sempre più frequenti per un futuro più equo, sostenibile e sopratutto libero da crudeltà.

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