c Cambiamento climatico: adeguamento contro adattamento? - 11/04/2012 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 11/04/2012]
[Categorie: Alimentazione;Ecologia;Politica;Scienza; ]
[Fonte: Greenreport.it]
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Cambiamento climatico: adeguamento contro adattamento?

L'Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) ha presentato "Managing the Risks of Extreme Events and Disasters to Advance Climate Change Adaptation" (Srex), il suo monumentale rapporto speciale (592 pagine che  citano migliaia di studi scientifici) che, tra le altre cose, prende in esame anche l'utilizzo dei termini "adeguamento" ed "adattamento" che spesso vengono utilizzati in maniera intercambiabile. «La gestione dei rischi delle catastrofi comprende sia l'adeguamento che l'adattamento, due concetti  che sono centrali nell'adattamento al cambiamento climatico tanto a livello teorico che pratico», si legge nel rapporto Ipcc. Il rapporto Srex  ribadisce:  «L'evidenza suggerisce che nell'ultimo mezzo secolo, il cambiamento climatico ha portato ai cambiamenti climatici estremi come ondate di calore, alte temperature record e, in molte regioni, forti precipitazioni. Gli eventi climatici estremi, o anche una serie di eventi non-estremi, in combinazione con vulnerabilità sociali e l'esposizione ai rischi sono in grado di produrre disastri legati al clima»,

Al rapporto hanno lavorato 220 autori provenienti da 62 Paesi, che si sono avvalsi di 18.784 esperti esterni e delle osservazioni  fatte dai governi, il tutto è stato riguardato accuratamente in tre cicli di revisione formale. «Lo Srex fornisce un livello di dettaglio senza precedenti per quanto riguarda i cambiamenti osservati e attesi in condizioni atmosferiche e climatiche più estreme, sulla base di una valutazione globale di oltre 1.000 pubblicazioni scientifiche -  ha detto Qin Dahe, co-presidente del Working Group II dell'Ipcc - Il rapporto fornisce inoltre una migliore differenziazione dei cambiamenti osservati e fa delle proiezioni sulle condizioni estreme di temperatura, precipitazioni e la siccità attraverso i continenti del globo».

La principale autrice del Srex,, Lisa Schipper, dello Stockholm environment institute, ha spiegato in una e-mail inviata all'agenzia stampa dell'Onu Irin che «L'adeguamento è un mezzo per rispondere all'impatto osservato che si inscrive in una vision a breve termine (pere esempio, una stagione), e l'adattamento è il processo di aggiustamento al cambiamento  (osservato ed atteso) che si inscrive in una visione a lungo termine (per esempio, su une periodo di 6 mesi o più). La differenza pratica tra l'adeguamento e l'adattamento è che le strategie di adeguamento attuali rischiano di compromettere le prospettive di adattamento future a causa dell'utilizzo non pianificato e non strategico delle risorse, comprese le reti sociali. Così, è preferibile di non progettare l'adattamento futuro basandoci sulle attuali strategie di adeguamento. Questa distinzione è cruciale, perché il rapporto dell'Ipcc mette in luce la differenza tra la capacità della maggioranza degli abitanti del pianeta di far fronte agli eventi climatici estremi e la capacità necessaria per evitare di rimettere in causa lo sviluppo (vale a dire le perdite in vite umane e in mezzi di sussistenza, infrastrutture e beni). E' necessario un cambiamento delle attitudini di fronte allo sviluppo, al fine di  distanziarci dalle risposte abituali alle catastrofi (concentrandosi d sulla reinstallazione delle popolazioni dopo una catastrofe senza prendersi  il tempo per comprendere perché siano state esposte e vulnerabili al fenomeno) ed adottare un approccio più sostenibile e strategico. Per arrivarci, è essenziale tenere di conto della situazione particolare delle popolazioni. Questo implica un cambiamento di attitudini a livello della comunità, il che potrebbe rivelarsi difficile e non può essere ottenuto rapidamente. Per esempio,  le tradizioni sociali e culturali possono esporre delle popolazioni a rischi più importanti, come il fatto di vivere nelle zone più pericolose, perché la scelta dei mezzi di sussistenza lo impone: una presa di coscienza di questi fattori ci aiuterà ad evitare un cattivo adattamento, che si produce quando la vulnerabilità è accresciuta  per l'inadeguatezza di una risposta, di una politica o di un progetto il cui obiettivo era quello di favorire l'adattamento della popolazione».

Secondo Tom Mitchell, direttore della divisione cambiamento climatici dell'Overseas evelopment institute britannico, «Le strategie di adattamento sono maggiormente proattive perché vengono attuate al fine di evitare che i rischi naturali si trasformino in catastrofi. Per esempio se sappiamo  che una regione è esposta ai terremoti o alle inondazioni, le strategie di  adattamento messe in opera comprenderanno lo spostamento  degli abitanti di questa regione, la costruzione di dighe per prevenire le inondazioni o la valutazione della resistenza sismica delle abitazioni. L'adeguamento non è però meno importante: la fornitura di attrezzature ed equipaggiamenti di primo soccorso indispensabili, di cibo e di acqua per aiutare le popolazioni a far fronte ad una catastrofe naturale improvvisa, come un  terremoto o delle inondazioni, è importante e vitale»,

Mentre alcuni eventi meteorologici estremi e gli eventi climatici portano a disastri, altri non lo fanno. «Le politiche per evitare, prepararsi, reagire e riprendersi dai rischi dei disastri in grado di ridurre l'impatto di questi eventi devono aumentare la resilienza delle persone esposte ad eventi estremi - dice l'Ipcc - Al tempo stesso, la resilienza si trova di fronte a dei limiti  quando le soglie o i punti critici associati ai sistemi sociali e/o naturali vengono superati, rappresentando le sfide più gravi per l'adattamento».

Chris Field, co.presidente del Working Group II dell'Ipcc, sottolinea che «Il messaggio principale del rapporto è che ne sappiamo abbastanza per prendere buone decisioni sulla gestione dei rischi delle catastrofi legate al clima. A volte ci avvaliamo di questa conoscenza, ma molte volte non lo facciamo. La sfida per il futuro è quella di una dimensione incentrata sul miglioramento della base di conoscenze e sul potenziamento delle buone decisioni, anche per quelle situazioni in cui c'è molta incertezza».

Presentando il Srex a Ginevra, il presidente dell'Ipcc RK Pachauri aveva detto che «Il rapporto integra tre aree di competenza, è un prodotto dell'Ipcc che ha una rilevanza politica elevata per i Paesi e le comunità di  tutto il mondo. Gli autori hanno valutato le informazioni scientifiche e tecniche provenienti da tutto il mondo per fornire e comunicare la conoscenza su quel che sappiamo con sicurezza, nonché l'individuazione dei settori in cui è essenziale una maggiore evidenza scientifica per acquisire una comprensione più profonda, I fattori ambientali e sociali che influenzano il rischio di disastri variano da regione a regione, ma molte delle strategie efficaci per affrontare con rischio di catastrofi nei cambiamenti climatici sono simili. Le misure più efficaci tendono ad essere quelli che aiutano lo sviluppo sostenibile, forniscono una diverso portafoglio di opzioni e rappresentano strategie "low regrets" , nel senso che queste apportino vantaggi ad una vasta gamma di "climate futures. "L'Ipcc  è profondamente impegnato a produrre rapporti  che sono rilevanti per la politica, ma non sono prescrittivi per la politica, attraverso un processo trasparente».

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