c Australia: Friends of the Earth denuncia la nuova mega-miniera di carbone Xtrata per danni climatici - 30/08/2011 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 30/08/2011]
[Categorie: Iniziative ]
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Australia: Friends of the Earth denuncia la nuova mega-miniera di carbone Xtrata per danni climatici

Ieri la Land Court di Brisban, in Australia ha accolto una denuncia di Friends of the Earth Australia che ha detto che permettere alla multinazionale svizzera Xtrata Plc di aprire una nuova miniera di carbone nel Queensland, in Australia, sarebbe come negare gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra.

Si tratta di un primo successo per gli ambientalisti che, insieme ai proprietari di terre locali, stanno cercando di bloccare una miniera di carbone da 11.000 ettari che la Xtrata vorrebbe realizzare a Wandoan, a nord-ovest di Toowoomba, nell'entroterra meridionale del Queensland, a 400 km da Brisbane.

In realtà Xstrata, che è il più grande esportatore mondiale di carbone termico, alla fine vuole realizzare a Wandoan una miniera molto più grande, estesa su 32.000 ettari, attraverso una joint venture con le imprese giapponesi Itochu Corp e Sumitomo Corportation.

Il progetto di Xstrata da 6 miliardi di dollari australiani (6,2 miliardi di dollari) è condizionato dall'approvazione da parte del governo federale e di quello del Queensland e sarebbe una delle più grandi miniere di carbone dell'emisfero australe, che produrrebbe 30 milioni di tonnellate di carbone all'anno. Bloccare il progetto eviterebbe l'emissione in atmosfera di 1,3 miliardi di tonnellate di CO2 prodotte dal carbone estratto.

Il problema che hanno di fronte gli Amici della Terra è che tutto il carbone dalla nuova miniera verrebbe esportato e le emissioni prodotte dal suo utilizzo all'estero non sarebbero conteggiate nelle proiezioni dei gas serra del governo australiano. Magari, lo stesso governo poi acquisterebbe quote di emissioni nei Paesi in via di sviluppo ai quali andrà quel carbone della multinazionale svizzera... un meccanismo infernale. La premier del Queensland, la laburista Anna Bligh, sembra in grandi difficoltà e tenta una difficile opera di equilibrismo di fronte a pressioni contrapposte e forse in cuor suo spera che la Corte districhi questa intricata matassa, prima di essere costretta a scegliere tra le richieste della multinazionale e i diritti dei suoi amministrati.

Bradley Smith, il portavoce degli Amici della Terra australiani, spiega «Questa mega-miniera sarà una delle più grandi miniere di carbone nel mondo e contribuirà ogni anno con un considerevole 0,15% delle emissioni globali annue. 'Questa potrebbe sembrare una piccola cifra, ma in realtà è l'equivalente per le emissioni combinate di 72 Paesi di tutto il mondo e più o più o meno equivalente alle emissioni dei carburanti fossili della Nuova Zelanda. E' il primo caso legale in cui una compagnia mineraria deve difendere le sue operazioni dagli ambientalisti che la citano per l'impatto sul clima dei combustibili fossili bruciati».

La cosa è molto pericolosa per i colossi minerari: si tratta della prima sfida legale in una corte australiana contro un progetto minerario per motivi climatici. Infatti, Il consulente della Xstrata, David Jackson, ha detto alla Corte che la miniera, una volta in attività, creerà nel Queensland fino a 1.700 posti di lavoro all'anno e che nei primi 30 anni di locazione dell'area mineraria la multinazionale pagherà 3,7 miliardi di dollari australiani (3,8 miliardi di dollari) di royalities al Queensland, ma Malte Meinhausen, uno scienziato tedesco del Potsdam Institute for Climate Impact Research, ha detto che l'enorme cifra potrebbe risultare ridicola rispetto ai danni prodotti dalla nuova miniera che «Potrebbe causare ulteriori inondazioni annuali di insediamenti e case di 23.000 persone nel mondo entro il 2080».

Secondo Meinhausen, che fa da consulente/testimone ai Friends of the Earth, «Le emissioni stimate per tutta la durata del progetto potrebbero più che compensare il risparmio ottenuto con qualsiasi attuale obiettivo del governo federale di ridurre le emissioni».
La Xstrata,ammette che il fallout della miniera farebbe diminuire la produttività agricola da 40% per cento nelle aree interessate dal "mining lease", ma gli Amici della Terra fanno notare che «Non sono state considerate le emissioni e che e la miniera distruggerà 11.000 ettari di terreni agricoli».

La stessa compagnia mineraria ammette che «Sono pervenute alcune obiezioni su questioni quali: l'impatto delle miniere, delle emissioni di gas serra associate alla combustione successiva all'estrazione del carbone, la strada di accesso alle proprietà terriere, gli effetti sul bestiame e gli impatti sulle acque sotterranee». I proprietari terrieri dicono che la miniera distruggerà alcuni dei migliori pascoli della regione, frazionerà le terre fertili e peggiorerà la qualità dell'aria, del suolo e dell'acqua, e la salute della fauna locale selvatica e del bestiame.

La Xstrata ribatte che i dati sulla perdita di terreni agricoli sono reali, ma che «Tutte le aziende saranno pienamente riabilitate una volta che il contratto di locazione scadrà», cioè tra più di 30 anni, poi dovrebbero esserci le operazioni di ripristino ambientale su un territorio immenso e nessuno sa quanto durerebbero.... Intanto agricoltori e allevatori saranno vecchi, morti o emigrati.

La cosa paradossale è che i governi australiano e del Queensland hanno investito nell'area per favorire gli insediamenti agricoli, costruendo asili, scuole e impianti sportivi destinati ai nuovi agricoltorii... ora gli stessi subiscono pressioni anche dagli amministratori locali e dai politici perché vendano le loro terre alla Xstata. Naturalmente il portavoce della multinazionale, James Rickards, smentisce: «La società è stata trasparente nei suoi rapporti con gli agricoltori e ha dato importanti contributi alla comunità locale.

Dovremmo investire ulteriormente in nuove infrastrutture, tra la pianificazione che dovrebbe essere messa in moto, stiamo esaminando in aeroporto, scuole, ospedali, altri servizi di comunità. Il progetto in grado di soddisfare i protocolli ambientali e la miniera sarebbe solo un piccolo emettitore. Quello a cui dobbiamo guardare è il picco dei gas serra previsto per il ventiquattresimo anno delle operazioni e quelle emissioni sarebbero circa lo 0,08% delle emissioni totali dell'Australia. È anche importante ricordare che abbiamo eseguito una valutazione ambientale e un processo di revisione molto rigorosi e che fino ad oggi ci sono state date tutte le approvazioni federali e statali».

Ma i Friends of the Earth dicono che il progetto avrà effetti molto più estesi ed irreversibili, visto che l'inquinamento prodotto dalla mega-miniera colpirebbe le regioni turistiche del nord-est inclusa la Grande Barriera Corallina e la foresta pluviale australiana, peggiorando così il global warming.

Bradley Smith ha detto che la sua associazione ritiene la miniera e le argomentazioni della Xstrata «Una beffa per i tentativi del governo federale di lotta al cambiamento climatico. Sappiamo che avrà un impatto. Da una parte abbiamo... il governo australiano, che sta cercando di fare qualcosa per il cambiamento climatico, perché è un problema enorme. D'altra parte abbiamo questi scavi non regolamentati per bruciare carbone. Noi speriamo di poter presentare questa evidenza, il giudice può prendere una decisione e/o raccomandare che la miniera sia bloccata o almeno iniziare a dimostrare il collegamento tra queste miniere di carbone e il cambiamento climatico. Almeno, visto che il governo sta valutando queste approvazioni, che prenda in considerazione quegli impatti che inevitabilmente si verificheranno».

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