c Una marcia di vegani nel cuore di Milano che attaccano anche SlowFood - 23/06/2011 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 23/06/2011]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: laverabestia.org]
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Una marcia di vegani nel cuore di Milano che attaccano anche SlowFood
«Non vogliamo più nasconderci. Non vogliamo più scusarci di non voler uccidere. Siamo qui, esistiamo, pensiamo e lo diciamo».

macelli foto


È quello che pensa il popolo dei vegani, che non è una specie aliena, ma l'agguerrito gruppo di coloro che non mangiano carne, pesce e derivati. Perché si può essere vegetariani, cioè rifiutarsi di mangiare carne animale, ma anche vegani, i più duri e puri per intenderci, che evitano come la peste di consumare latte, latticini, uova e derivati, e di acquistare e usare prodotti di qualsiasi genere la cui realizzazione implichi lo sfruttamento diretto di animali. Per questo sabato 18 giugno sono scesi in piazza a Milano, con tanto di striscioni, maschere e travestimenti. 


Più di 600 persone per il “Veggie Pride”, la quarta edizione della manifestazione dell'orgoglio vegetariano. Nato a Parigi nel 2001, l'evento ha visto la sua prima edizione italiana a Roma nel 2008, e da allora è diventata un appuntamento fisso. 
Il corteo si è aperto con una riproduzione a grandezza naturale del quarto stato di Pellizza da Volpedo in versione animalista, e “vivacizzato”da performances di grande impatto visivo, per sensibilizzare la gente che passava alle sofferenze degli animali: persone incatenate, mascherate, impacchettate in grandi vaschette di carne, imprigionate nelle reti da pesca, per concludere in grande con una “scena del crimine” composta in strada dove le vittime erano naturalmente mucche, polli, pesci,conigli e maiali. 


Al corteo erano presenti animalisti di tutte le età ma anche tante famiglie con bambini, che a fine corteo sono andate a rifocillarsi alla Sana Gola, un ristorante veggie-friendly di Milano. 
«Il successo dell'iniziativa - dichiara Marco Reggio, uno degli organizzatori - dimostra che chi non mangia la carne è disposto a scendere in piazza per dirlo apertamente, denunciando lo sfruttamento degli animali e sfidando le convenzioni sociali che ostacolano questa scelta di rifiuto della violenza sui più deboli». 


E accanto alla rabbia contro gli allevamenti intensivi, non sono mancate note di critica contro la carne biologica o "a km zero" e coloro che la promuovono all'insegna di una sostenibilità ad uso e consumo umano. Tra i bersagli persino SlowFood, criticato per questo durante il corteo proprio nel giorno in cui celebrava i propri venticinque anni di attività. 


«La facciata etica costruita da associazioni come SlowFood – incalza Antonella Corradi, un'altra delle promotrici del Veggie Pride - nasconde le solite violenze atroci nei confronti degli animali, giustificate dalla tradizione o dalla qualità dei prodotti, ma in sostanza analoghe a quelle che vediamo nei capannoni degli allevamenti intensivi. Petrini e SlowFood, dal punto di vista degli animali, non sono diversi dalle grandi multinazionali della carne». In sostanza niente da eccepire sulla qualità del cibo, ma per quanto riguarda il rispetto degli animali siamo ancora molto lontani dalla decenza. Il prossimo appuntamento dei migliori amici degli animali sarà a Vimercate (Milano), e sarà una rassegna dall'esaustivo titolo “VEGANch'io”: tutte le informazioni su www.veganchio.org ai primi di settembre.

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