c Qual è lo stato dell'ambiente in Europa? Lo racconta il IV rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente - 14/12/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 14/12/2010]
[Categorie: Ecologia ]
[Fonte: Eco dalle città]
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Qual è lo stato dell'ambiente in Europa? Lo racconta il IV rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente
L'Agenzia europea dell'ambiente ha pubblicato la sua quarta relazione "L’ambiente in Europa - Stato e prospettive" (SOER 2010), una valutazione di come e perché sta cambiando l'ambiente in Europa e di cosa stiamo facendo a riguardo. "Sia in Europa, sia sull'intero pianeta, consumiamo più risorse naturali di quanto sia ecologicamente sostenibile" ha dichiarato acqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA. Ciò che urge è "una volta radicale in favore di un'economia verde"

Dalla nuova valutazione dell'AEA (European Environment Agency) emerge che la domanda globale di risorse naturali per l'alimentazione, l'abbigliamento, l'alloggio e il trasporto della popolazione è in aumento. Questa domanda crescente di capitali naturali esercita una pressione sempre maggiore sugli ecosistemi, sulle economie e sulla coesione sociale in Europa e nel resto del mondo. La relazione SOER 2010 conferma tuttavia che in Europa politiche ambientali valide continuano a migliorare l'ambiente senza compromettere il potenziale di crescita.

"Sia in Europa, sia sull'intero pianeta, consumiamo più risorse naturali di quanto sia ecologicamente sostenibile. Il cambiamento climatico è finora il segno più evidente di instabilità, ma una serie di tendenze a livello mondiale fanno presagire rischi sistemici maggiori per gli ecosistemi in futuro. La natura della crisi finanziaria in corso dovrebbe fornirci un elemento di riflessione" ha affermato la prof. Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA.

Per una svolta radicale in favore di un'economia verde efficiente sotto il profilo delle risorse è necessario che tutte le risorse ambientali (la biodiversità, il suolo, il carbonio, i fiumi, i mari e l'aria che respiriamo) siano prese pienamente in considerazione nelle decisioni relative alla produzione, al consumo e al commercio globale.

"Non esistono facili soluzioni; i legislatori, le imprese e i cittadini devono collaborare per trovare modi alternativi che consentano di sfruttare le risorse in modo più efficiente. Le premesse per le iniziative future esistono: il compito primario è favorirne il consolidamento e lo sviluppo" ha concluso Jacqueline McGlade.

SOER 2010 evidenzia inoltre una maggiore comprensione dei legami esistenti fra il cambiamento climatico, la biodiversità, l'uso delle risorse e la salute umana, e del modo in cui strumenti quali la pianificazione del territorio, la riforma fiscale ecologica, la prevenzione dell’inquinamento, il principio di precauzione e la contabilità delle risorse possono sostenere un approccio per la loro gestione basato sul capitale naturale.

Principali risultati e raccomandazioni

Cambiamento climatico
L'Unione europea ha compiuto progressi nella riduzione delle emissioni e nella diffusione delle energie rinnovabili. Nel 2009, le emissioni nell’EU-27 sono diminuite del 17% rispetto ai livelli del 1990, avvicinandosi quindi all’obiettivo comune di una riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020. Tuttavia, le tendenze settoriali non sono tutte positive. Nell’EU-27 le emissioni derivanti dai trasporti sono aumentate del 24% tra il 1990 e il 2008.

Adattamento al cambiamento climatico
Anche se l’Europa raggiungesse i suoi obiettivi in materia di riduzione delle emissioni e i leader mondiali si accordassero su azioni forti nei negoziati in corso a Cancún, in Messico, l’Europa dovrà comunque adattarsi agli impatti del cambiamento climatico attuali e previsti per il futuro. Una gestione accurata del capitale naturale può contribuire ad affrontare queste sfide.

Biodiversità, ecosistemi e salute umana
La rete Natura 2000 delle aree protette, che attualmente copre circa il 18% del territorio dell’UE, ha contribuito a proteggere specie minacciate e a preservare aree verdi per il tempo libero. La normativa in materia di qualità dell’aria e dell’acqua ha ridotto la pressione sulla biodiversità e sulla popolazione. D’altro canto, l’intensificazione dello sfruttamento del suolo, la perdita di habitat e la pesca eccessiva hanno impedito all’UE di raggiungere l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010.

Soluzioni integrate con prospettive globali
Mostrando le numerose interazioni tra le diverse sfide, ambientali e di altro tipo, SOER 2010 ci spinge a intensificare le azioni integrate tra i diversi settori delle politiche interessate da tali sfide, al fine di assicurare miglioramenti più rapidi e ottimizzare i benefici correlati (per esempio mitigare il cambiamento climatico e migliorare allo stesso tempo la qualità dell’aria).

Efficienza delle risorse
La sicurezza degli alimenti, dell’energia e dell’acqua sono fattori chiave per lo sfruttamento del suolo, poiché vi è un aumento di domande spesso contrastanti (per esempio di alimenti, mangimi e carburante). Una contabilità e una fissazione dei prezzi che tengano conto pienamente delle conseguenze dell’utilizzo delle risorse sono essenziali per indirizzare le aziende e i consumatori verso una migliore efficienza delle risorse.

Coinvolgimento dei cittadini
La politica da sola non può fermare o invertire le tendenze ambientali. Dobbiamo aumentare il numero di cittadini impegnati a ridurre il proprio impatto sull’ambiente, coinvolgendoli nella raccolta di dati e attraverso i media sociali.

Eco-industrie e meno gas serra: il futuro dell´Europa è più verde - da la Repubblica del 01.12.2010

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