c In Cile i Tribunali Ambientali diventano legge - 24/11/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 24/11/2010]
[Categorie: Politica ]
[Fonte: A sud]
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In Cile i Tribunali Ambientali diventano legge

La Commissione per le Risorse Naturali della Camera dei Deputati in Cile ha approvato, all’unanimità, il progetto (boletìn 6747), al secondo dibattito legislativo, per la creazione dei Tribunali Ambientali; tale istanza va a completare la riforma lanciata dal Parlamento nel Gennaio di quest’anno, che aveva già considerato la creazione di un Ministero dell’Ambiente e di un sottosegretariato e una sovrintendenza ambientale.


Il Presidente della Commissione, il deputato Leopoldo Pèrez (RN), ha posto l’accento sulla portata del progetto, anche se ha preso atto della presenza di molteplici punti di vista tra i membri, soprattutto per quanto concerne i temi della territorialità e della competenza dei tribunali.


“È un argomento molto sentito da parte di numerosi deputati. La discussione si muove attorno al tema della territorialità più che sulla composizione o i contenuti essenziali dei tribunali, come deve essere in un progetto di legge di questa natura”, afferma Pèrez.


In particolare, ha sostenuto che la proposta proveniente dal Senato costituisce quella più adeguata, sia per quanto concerne la collocazione delle istanze giudiziarie che per i temi di cui si occuperà. Ha inoltre sottolineato che, sotto il punto di vista giuridico, tale iniziativa è un’innovazione per il Cile in quanto introduce tribunali amministrativi con competenze specifiche in materia ambientale.


Ha poi reso noto che la Commissione procederà, nelle prossime due settimane, ad un’analisi dei resoconti e delle indicazioni che si presenteranno, nonché alle proposte da parte dell’Esecutivo formulate durante la riunione e che hanno a che vedere soprattutto con la volontà del Governo di proseguire nei prossimi anni con la creazione di nuove sedi in regioni distinte da quelle attualmente considerate.


A proposito di quest’ultimo punto, i deputati DC Roberto Leòn e Patricio Vallèspin hanno sostenuto la necessità di conoscere le intenzioni dell’Esecutivo, da cui dipenderà la forma di attuazione del progetto. “È possibile che a breve si decida la fondazione dei primi tre tribunali, ma tenendo presente che a seguire, ve ne saranno altri in tutto il paese”, ha commentato Leòn.


Il deputato Juan Lobos (UDI) è intervenuto nel dibattito affermando che se l’Esecutivo deciderà di mantenere soltanto tre sedi (ad Antofagasta, Santiago e Valdivia) bisognerà assicurare un margine di flessibilità a coloro che hanno subito un danno, di modo che possano scegliere di seguire i loro casi anche presso tribunali civili locali, tenendo conto delle difficoltà che potrebbero incontrare per raggiungere tali esercizi.


Lobos ha anche detto che i temi della territorialità e delle specifiche autorità dovranno essere necessariamente associati perché solo così si contribuirà alla specializzazione dei tribunali; ha per questo criticato la divisione dei compiti, che porterebbe solo a dover ricorrere ai tribunali ambientali per accreditare i danni e ai civili per ottenere l’indennizzo.


Per il deputato Alfonso De Urresti (PS), la scelta di insediare uno dei tribunali a Valdivia si deve a motivazioni storiche e alla diffusa coscienza locale in tema di conflitti relazionati con l’ambiente. Secondo Urresti questa iniziativa è di fondamentale importanza per l’applicazione della legge ambientale e per questo si è detto impegnato a rendere il processo legislativo più rapido possibile.


La deputata Cristina Giraldi (PPD) ha espresso la necessità di considerare un ampliamento dell’ambito di competenza dei tribunali, come richiesto alla Commissione da parte della organizzazione civile “Programma Cile Sostenibile”. Ha inoltre affermato che bisognerebbe contemplare la possibilità che i tribunali ambientali si occupino anche di risarcimenti ai singoli e non soltanto di riparazioni a danni accertati.


A questo proposito, il sottosegretario all’Ambiente, Rodrigo Benìtez, ha risposto che questi tribunali dovrebbero specializzarsi in materie ambientali, lasciando gli indennizzi al di fuori delle loro competenze e ha inoltre ricordato che il progetto prevede la risoluzione di tali istanze per mezzo di tribunali civili.


All’incontro sono intervenuti anche gli avvocati Alex Quevedo e Jorge Bermùdez, che hanno espresso pareri contrastanti su alcuni dei temi trattati, e in particolar modo relativamente alle competenze dei tribunali. Mentre il primo ha dichiarato indispensabile ampliare le materie di pertinenza, il secondo ha difeso l’attuale legislazione, affermando che essa già rende possibile, attraverso la definizione di ciò che costituisce ambiente, la conoscenza di tutte le materie relazionate con quest’ambito, al di là della semplice contaminazione.



Camera dei Deputati del Cile


Traduzione di Valentina Veneroso

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