c Ue, crescono le cavie - 14/10/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 14/10/2010]
[Categorie: Animali ]
[Fonte: Terra]
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Ue, crescono le cavie
La Commissione europea pubblica il rapporto sugli animali utilizzati nel 2008 nei laboratori dei 27 Stati membri a fini sperimentali. Si tratta di oltre 21mila cani, 330mila conigli e 9mila scimmie.

La Commissione europea ha pubblicato il sesto rapporto sui dati statistici relativi al numero di animali utilizzati nel 2008 a fini sperimentali nei laboratori dei 27 Stati membri. Si tratta di oltre 21mila cani, 330mila conigli e 9.000 scimmie. Inoltre vale la pena ricordare che il 56 per cento dei primati vengono catturati allo stato selvatico, pratica che comporta livelli altissimi di stress. Spesso per prelevare il piccolo viene ucciso tutto il nucleo familiare. L’esemplare, spaventato e disorientato, affronta poi viaggi transoceanici rinchiuso in una piccola scatola fino all’arrivo in Europa, dove trova la sua destinazione finale: il laboratorio.

Le statistiche sono state elaborate in base a quanto stabilito dalla Direttiva europea 86/609, prima che il testo venisse revisionato e votato l’8 settembre 2010, e si riferiscono esclusivamente agli animali vertebrati adulti. I dati non prendono quindi in considerazione forme non completamente sviluppate, come invertebrati e animali utilizzati già soppressi. Se queste categorie venissero incluse, il numero di animali coinvolti nella sperimentazione aumenterebbe in modo esponenziale. «Nonostante ciò - spiega Michela Kuan, biologa e responsabile del settore Vivisezione della Lav - il numero di animali usati per fini sperimentali non accenna a diminuire, rimanendo sulla soglia dei 12 milioni all’anno, dato che prescinde dall’apporto dei due nuovi Stati membri la cui percentuale sul totale è pari allo 0,77 per cento».

Il precedente rapporto della Commissione europea si riferiva ancora all’Unione con 25 Stati membri. «Paesi come la Germania, Spagna, Francia Irlanda e Austria - continua la Kuan - mostrano, addirittura, un forte incremento, in alcuni casi superiore al 50 per cento rispetto al 2005, anno a cui si riferiva il rapporto precedente, mentre l’Italia mantiene tristemente il quinto posto nella classifica degli animali usati, dopo Francia, Regno Unito, Germania e Spagna». La Lega antivisezione (Lav) chiede di «incentivare test senza animali», proprio sulla base dei dati nell’Unione europea diffusi da Bruxelles.

«L’Unione europea continua a ritardare l’incentivazione al ricorso a metodi che non facciano uso di animali - denuncia la biologa responsabile del settore Vivisezione della Lav -. Sarà fondamentale che governo e Parlamento, nell’iter di recepimento nazionale della direttiva, inseriscano disposizioni per favorire lo sviluppo concreto di tali metodi e limitino, nei fatti, il ricorso agli animali, nell’ottica di un futuro basato su una ricerca etica e scientificamente rigorosa libera dal vincolo obsoleto del modello animale», conclude Michela Kuan.

Intanto qualcosa possono farla anche i consumatori, consultando la “positive list” in cui sono indicate le case cosmetiche che hanno ottenuto la certificazione Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale), in accordo con la campagna della Lav “Stop ai test su animali”. Fino ad ora sono circa 150 le società che in tutto il mondo hanno ottenuto la certificazione.

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