c Pesca non sostenibile, ambientalisti accusano le navi europee - 05/10/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 05/10/2010]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: MISNA]
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Pesca non sostenibile, ambientalisti accusano le navi europee

Le acque africane rappresentano la principale fonte di approvvigionamento in risorse ittiche per le navi europee la cui capacità è due a tre volte superiore ad una pratica di pesca sostenibile: invece di trovare una soluzione al problema, l'Europa ha "progressivamente aumentato le sue spedizioni in mari lontani con gravi conseguenze per gli ecosistemi e per la sicurezza alimentare delle popolazioni". Sono le principali conclusioni di un rapporto stilato dall'organizzazione ambientalista 'Greenpeace' dopo aver svolto una missione a largo delle coste senegalesi e mauritane dal 24 Febbraio al 1° Aprile. In cinque settimane, la sua imbarcazione, la 'Artic Sunrise', ha incrociato 126 navi tra cui 61 di paesi europei su 93 straniere. In base a dati diffusi da fonti ufficiali, la pesca illecita è un fenomeno che comporta per il continente perdite economiche che vanno dai 10 ai 23 miliardi di dollari annui. Spesso operata da imbarcazioni provenienti dal nord del mondo, la pesca illegale rappresenta circa il 30% del totale mondiale e più del 50% in alcuni stati dell’Africa occidentale. Consapevoli del contributo cruciale delle risorse ittiche nella lotta alla povertà, la crescita economica e la sicurezza alimentare, dal 20 al 23 Settembre per la prima volta i ministri africani della pesca si sono riuniti a Banjul, in Gambia, in cerca di soluzioni sostenibili ai problemi della pesca continentale. Il settore dà occupazione diretta e indiretta a più di 10 milioni di abitanti del continente oltre al fatto che le risorse ittiche sono alla base dell'alimentazione di 200 milioni di africani e rappresentano un mercato in piena espansione dal punto di vista degli scambi commerciali. Nell'idea dei ministri africani servono anche strategie comuni come programmi regionali di integrazione economica ma anche l'armonizzazione delle politiche sulla pesca.

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