c Messico: l'acqua come priorità nazionale - 04/09/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 04/09/2010]
[Categorie: Politica ]
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Messico: l'acqua come priorità nazionale

Negli ultimi decenni, varie risorse naturali importanti per lo sviluppo umano e nazionale hanno iniziato a scarseggiare in maniera allarmante; il petrolio, il gas naturale, i minerali, i boschi e, soprattutto, l'acqua. Si sono riscontrate difficoltà crescenti nel raggiungere il loro sfruttamento ottimale e in particolare il loro utilizzo razionale.


L'approvvigionamento d'acqua è uno dei problemi più gravi che il paese deve affrontare; alcuni specialisti hanno avvertito che il Messico sta andando incontro a uno dei problemi più temuti dall'umanità, derivante dalla scarsità di acqua, per cui è urgente occuparsene e pensare al futuro delle nuove generazioni.


Negli ultimi decenni, più di 20 milioni di messicani che non avevano accesso a questa risorsa naturale sono diventati nuovi richiedenti, a causa del processo di accelerata urbanizzazione che è stato vissuto in molti stati, tra i quali Michoacán.


L'acqua è un bene fondamentale per lo sviluppo e il benessere del paese, risorsa la cui disponibilità impone dei limiti fisici agli insediamenti umani e ai progetti economici e sociali delle regioni; perciò è necessario riconoscere il suo carattere vitale, riconoscere le differenze nel suo utilizzo e, soprattutto, aggiornare la legislazione necessaria che assicuri a tutti un godimento ottimale di questa risorsa e uno sfruttamento più razionale nei centri rurali e urbani.


Il fatto è che il 70% dei centri urbani si trova in regioni che possiedono solo il 20% dell'acqua totale del paese e che ci sono più di 200 città di grandi o medie dimensioni, tra le quali Morelia, Uruapan o Zitácuaro, nel caso di Michoacán, dove l'ampiezza della domanda esige fonti di raccolta sempre più lontane. Questi dati mostrano l'esistenza di un grave rischio che potrebbe diventare un serio problema socioeconomico nel breve e medio periodo, a causa della scarsità prevedibile dell'acqua nelle zone di rischio e in molte città importanti del paese e dello stato.


La situazione dell'acqua in tutto il paese e in quasi tutti i municipi di Michoacán esige, senza dubbio, una profonda riflessione sul nostro impegno sociale e ambientale con questa risorsa naturale, ma anche la creazione di azioni pubbliche che contribuiscano a risolvere il problema nell'immediato.


In prima istanza, è necessario continuare insistendo sulla creazione di una cultura reale dell'acqua tra la popolazione, più in là di quel famoso spot pubblicitario del “chiudilo”, che i lettori ricorderanno. È imprescindibile che questa cultura si formi a partire dalla scuola e dalla partecipazione familiare, radicando l'idea che l'uso irrazionale dell'acqua non implica solamente un duro colpo per l'economia familiare, ma anche che la sua esistenza è tanto vitale come l'aria o il cibo per gli umani.


È fondamentale prendersi cura della qualità dell'acqua, istituendo controlli e analisi sistematiche, attraverso istituzioni affidabili, trasparenti e professionali, che agiscano più per coscienza ecologica che per interesse economico o per responsabilità burocratica.


Dobbiamo proporci usi alternativi dell'acqua, in campagna per l'irrigazione e il consumo; e in città sia per l'ambito industriale sia per quello abitativo e i suoi usi energetici, ma con razionalità ed efficienza, evitando il suo spreco criminale nelle reti di distribuzione, perché non è possibile che per ogni centro litri immessi solo 60 arrivino agli utenti, rappresentando approssimativamente uno spreco del 40% dell'acqua che costa così caro reperire, per non cercare usi alternativi appropriati per ciascuna regione a seconda delle proprie necessità particolari.


Se certamente il costo dell'acqua è uno dei temi che maggiormente hanno causato polemiche nella popolazione, perché c'è chi afferma afferma che l'aumento delle tariffe risolverebbe il problema del suo finanziamento e dell'ampliamento delle sue reti di distribuzione, non siamo totalmente d'accordo con questa affermazione, perché non possiamo porre l'uso vitale dell'acqua come risorsa di primissima necessità sociale alla stregua di qualsiasi articolo commerciale, nemmeno quelli legati al consumo umano. Fornire l'acqua alla popolazione è una delle responsabilità più importanti dello stato, della stessa portata del preservare la qualità dell'aria, diminuire i livelli di inquinamento, promuovere la riforestazione dei boschi o regolare i prezzi del paniere basico; perciò è necessario continuare a riconoscere tariffe differenziate a seconda delle differenti situazioni degli utenti.


Non possiamo scaricare il costo totale sugli utenti degli insediamenti più popolari o delle zone rurali, con essi è inevitabile continuare a utilizzare il sussidio come effetto redistributivo all'interno della società, che non deve essere utilizzato ovviamente con coloro che godono di una migliore situazione economica o di coloro che sono padroni di grandi industrie o di coloro che detengono certi privilegi politici per la loro posizione politica attuale e che sfortunatamente sono i grandi beneficiari del sussidio o dell'esenzione dal pagamento di questo diritto.


Un altro tema importante nell'ottimizzazione e nell'efficienza nell'uso dell'acqua deve essere quello relativo al suo riordinamento legale e amministrativo. Con frequenza crescente vediamo come i municipi con minor capacità finanziaria, tecnica e fiscale incontrano maggiori difficoltà nel trattamento, nella distribuzione, nel risanamento e nella riscossione dei diritti idrici. Questi problemi si aggiungano a tutti quelli che hanno a che fare con i conflitti di competenza o di riscossione eccessiva e discrezionale delle tariffe senza un esatto calcolo del consumo.


Perciò risulta assolutamente praticabile l'idea che l'amministrazione dell'acqua si demunicipalizzi, prevedendo la possibilità di creare un organismo statale in ogni ente federativo, che coordini in maniera omogenea in tutti i comuni dello stato gli affari relativi al liquido vitale, alle fognature, alla distribuzione, al risanamento e alla sua amministrazione, dove i municipi si convertano esclusivamente in istanze collaboratrici con il fine di ottenere un maggior coordinamento istituzionale e migliorare la qualità dei suoi servizi. Non dare l'importanza che richiede alla problematica idrica del paese, comporterebbe un rischio per la sicurezza nazionale.


Sono molte le sfide che occorre affrontare durante i prossimi anni in materia di acqua, ma il principale e più importante risiede nel sensibilizzare la popolazione dell'urgente necessità di avviare cambiamenti strutturali negli usi, nella conservazione e nel risparmio dell'acqua come risorsa vitale sempre più scarsa sia per il suo costo di produzione sia per la sua disponibilità, che esige, di conseguenza, una più decisiva partecipazione della società per affrontare le difficoltà che la sua grande domanda ci pone e un maggiore impegno dello Stato per convertirla in una priorità nazionale.


Raúl Morón Orozco


Traduzione di Roberto Trevini Bellini

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