c Il business della biodiversità - 28/07/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 28/07/2010]
[Categorie: Sostenibilità ]
[Fonte: Greenreport.it]
[Autore: Gianfranco Bologna]
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Il business della biodiversità

ROMA. E' stato lanciato ufficialmente il nuovo rapporto dello straordinario team interdisciplinare del Teeb (The economics of ecosystems and biodiversity, vedasi www.teebweb.org ), il più grande ed autorevole sforzo internazionale di messa a sistema di tutti dati e le conoscenze che abbiamo sul valore della biodiversità e degli ecosistemi per l'economia umana che sta contribuendo a fornire un quadro chiaro ed operativo per il mondo delle istituzioni, per il mondo delle imprese e per tutti gli attori della società civile, di come considerare, valutare e integrare il valore complessivo dei sistemi naturali nell'economia umana.

Il nuovo rapporto è dedicato proprio al mondo del business ed è stato intitolato "TEEB for Business" ed è stato lanciato in occasione del Primo Simposio sul Business per la Biodiversità tenutosi in Regno Unito il 13 luglio scorso (vedasi www.businessofbiodiversity.co.uk ).

Il direttore del TEEB, l'economista indiano Pavan Sukhdev, richiamando anche quanto veniva scritto nel testo classico della letteratura economica "La ricchezza delle nazioni" pubblicato nel 1776 da Adam Smith, ha ben sintetizzato lo spirito del TEEB stesso ricordando che non sempre a tutto ciò che è molto utile viene attribuito un gran valore (ad esempio, l'acqua) e, viceversa, non tutte le cose che hanno un gran valore sono automaticamente molto utili (si pensi ai diamanti).

Questo esempio illustra ben due sfide in termini di apprendimento che la nostra società si trova oggi ad affrontare. Innanzitutto, stiamo ancora imparando a conoscere la "natura del valore", ampliando il nostro concetto di "capitale" fino a includere anche il capitale umano, sociale e naturale: riconoscendo l'esistenza di questi diversi capitali e cercando di incrementarli o conservarli, possiamo avvicinarci alla sostenibilità. In secondo luogo, abbiamo ancora difficoltà nell'individuare il "valore della natura".

La natura è infatti la fonte di molta parte di ciò che definiamo "valore" al giorno d'oggi, eppure solitamente aggira i mercati, sfugge alla fissazione di un prezzo e si ribella alla valutazione. Proprio questa mancanza di valutazione si sta rivelando una causa sottostante al degrado degli ecosistemi e alla perdita di biodiversità alla quale stiamo assistendo e della quale siamo, purtroppo, protagonisti.

Il TEEB ha deciso di concentrarsi sulla seconda di queste sfide ed ha l'ambizione, attraverso i suoi rapporti intermedi già pubblicati , tra i quali questo di "TEEB for Business" ed il rapporto finale che sarà lanciato nell'autunno di quest'anno, di produrre una tesi economica completa e convincente a favore della conservazione degli ecosistemi e della biodiversità. Da Adam Smith ad oggi sono passati quasi 230 anni. Oltre due secoli fa la disponibilità di suolo per l'utilizzo umano era molto elevata, la popolazione mondiale non aveva raggiunto neanche il primo miliardo, l'energia non costituiva ancora un elemento fondamentale nel processo di produzione come lo è oggi, il capitale finanziario era certamente il fattore produttivo più scarso.

Oggi la situazione, come ben sappiamo, è radicalmente cambiata: il nostro intervento sui sistemi naturali ha raggiunto livelli chiaramente insostenibili, tanto che stiamo ormai erodendo la base fondamentale della nostra stessa sopravvivenza; abbiamo creato un livello elevatissimo di cambiamento globale tanto che la comunità scientifica internazionale paragona ormai il nostro ruolo a quello delle grandi forze geologiche che hanno modificato e stravolto il nostro pianeta negli oltre 4 miliardi di anni della sua esistenza.

Stiamo raggiungendo o, forse, in alcuni casi, abbiamo già raggiunto e oltrepassato punti critici o livelli soglia, oltre i quali diventa realmente difficile essere capaci di gestire il nostro futuro.
Come ricorda Sukhdev, stiamo tentando di navigare in acque perigliose e sconosciute, con una bussola dell'economia vecchia e difettosa. Abbiamo notevoli problemi di criteri di misurazione del nostro progresso e del nostro benessere che affligge tutti gli strati della società, dal governo alle imprese ai singoli individui e influisce sulla nostra capacità di impostare un'economia sostenibile in armonia con la natura.

Il TEEB for Business mira quindi ad integrare il valore della biodiversità nei piani aziendali dell'imprenditoria privata e, come è nell'obiettivo dell'intero programma del TEEB, nelle principali attività' economiche di tutto il mondo. Il rapporto mette in luce l'incoraggiante aumento di prodotti e servizi eco-certificati e la crescente attenzione dei consumatori circa la produzione sostenibile. Inoltre offre un quadro ampio ed articolato per comprendere come la biodiversità' può rivelarsi una opportunità' per le imprese.

I dati indicano un mercato potenziale dell' ordine di oltre 2.000 miliardi di dollari entro il 2050 per tutti i mercati emergenti della biodiversità e dei servizi ecosistemici. I mercati della biodiversità' e dei servizi ecosistemici sono in rapida ascesa come dimostrano i dati continuamente aggiornati della Forest Trends e della Ecosystem Marketplace ( vedais il sito www.ecosystemmarketplace.com).

Il mercato dei prodotti agricoli certificati nel 2008 era valutato in 40 miliardi di dollari e ci si aspetta che entro il 2020 raggiunga 210 miliardi e 900 miliardi entro il 2050. Si stima poi che i pagamenti per i servizi ecosistemici connessi all'acqua e alla gestione dei bacini idrici, che nel 2008 rappresentavano solo 5 miliardi di dollari, supereranno i 10 miliardi entro il 2050.

Il rapporto raccomanda una serie di azioni per aiutare le imprese a minimizzare i rischi per la biodiversità e a cogliere le opportunità economiche sviluppate dalla tutela dei servizi ecosistemici.
Si tratta di indicazioni che propongono di individuare gli impatti delle imprese sulla biodiversità e i servizi ecosistemici e le dipendenze da essi; di sviluppare norme comuni per valutare gli impatti della biodiversità e mettere a punto nuovi strumenti per incoraggiare misure di tutela e azioni di sviluppo economico che tengano conto del valore dei sistemi naturali; di valutare i rischi e le opportunità connessi alle pressioni sui sistemi naturali e la biodiversità.

Il rapporto suggerisce di sviluppare sistemi di informazione sulla biodiversità e dei servizi ecosistemici, fissando obiettivi specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e attuali (smart), misurando e valutando le prestazioni e riferendo in merito ai risultati. Raccomanda di prendere provvedimenti per evitare, minimizzare e attenuare i rischi per la biodiversità e i servizi ecosistemici, quali, ad esempio, le compensazioni in natura e in taluni casi di sfruttare le opportunità imprenditoriali offerte dalla biodiversità e dai servizi ecosistemici, come nuovi prodotti e nuovi mercati.

Sollecita a integrare l'azione sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici nella strategia aziendale mediante più ampie iniziative di responsabilità sociale e di assumere l'impegno, con imprese partner e con i soggetti interessati all'interno dei governi, delle organizzazioni non governative e della società civile, di migliorare la politica e gli orientamenti in materia di biodiversità e dei servizi ecosistemici.

Il rapporto mette in luce, inoltre che, nonostante la maggior parte delle imprese continui a considerare la biodiversità in modo superficiale, un numero sempre crescente di aziende è sempre più consapevole dei suoi potenziali benefici. La integrazione nelle politiche aziendali con il valore della biodiversità e degli ecosistemi può creare un considerevole valore aggiunto attraverso la garanzia della sostenibilità delle catene di approvvigionamento, lo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi mercati, la penetrazione su nuovi mercati e l'attrazione di nuove clientele.

Le politiche destinate a gestire i rischi per la biodiversità e gli ecosistemi possono aiutare a ridurre i costi dei mezzi di produzione grazie al miglioramento dell'efficienza delle risorse, allo sviluppo e alla commercializzazione di tecnologie a basso impatto, alla gestione e ideazione di progetti per ridurre l'impronta ecologica e alla fornitura di servizi professionali per la valutazione, la gestione e l'adattamento del rischio.

Il processo avviato dal TEEB è certamente di grande interesse e deve essere diffuso in maniera capillare per ottenere un cambio reale del modo di fare economia.

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