c L'industria dell'allevamento sopravvive solo grazie ai sussidi - 21/04/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 21/04/2010]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: Agireora]
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L'industria dell'allevamento sopravvive solo grazie ai sussidi

Il consumo di carne e' diminuito nel 2009, allevatori preoccupati...

Buttare ogni tanto un occhio su quanto che viene scritto sulle riviste e sulle pubblicazioni del settore zootecnico può essere una lettura istruttiva. Non solo perché a volte si trovano dati che possono essere incoraggianti per il nostro impegno di attivisti per gli animali, ma anche per cercare di capire, al di là dell'indignazione, come il mondo dell'allevamento e dell'industria della carne considera gli animali.

Questi passi sono tratti da una rivista del settore "L'informatore agrario". Già il titolo e' tutto un programma: "Bovini da carne, senza premi PAC la redditività è negativa". E' quello che da tempo si sostiene attraverso la campagna "Stop ai sussidi UE agli allevatori", e cioè che l'industria dell'allevamento sta in piedi solo grazie ai sussidi statali ed europei: ma perché le tasse dei cittadini devono finire nelle tasche degli allevatori? Se è un'industria fallimentare, che la si lasci al suo destino.

L'industria della carne è l'ultimo moloch di quello che un po' tutti i più autorevoli commentatori hanno da sempre tacciato sarcasticamente come "capitalismo di stato", riferendosi ai più disparati settori ma mai, a nostra conoscenza a quello della carne.

Qui si parla di bovini, e in particolare di bovini da ingrasso, cioè di quegli animali che per esigenze di mercato o di ottimizzazione dei cicli produttivi, vengono fatti nascere da una parte, poi spostati, anche da un paese all'altro, dove vengono mantenuti in vita per alcuni altri mesi e poi macellati...

[...] I dati Istat sulle macellazioni 2009 indicano che continua la lenta flessione degli ultimi anni.

[...] L'ulteriore riduzione della produzione nel 2009 sorprende se si considera che il prezzo del mais, ma anche della farina di soia e degli altri alimenti zootecnici di base, si sono consolidati su livelli decisamente più contenuti rispetto ai due anni precedenti, per cui la loro trasformazione in carne doveva riprendere slancio.

Eh, gia', gli animali si "trasformano" in carne... e poco importa se la bacchetta magica di Maga Magò assume qui l'aspetto di una pistola a proiettile captivo, e la scia luccicante al suo tocco leggero altro non sia lo sgorgare del sangue dalla gola squarciata degli animali impiccati per le zampe posteriori...

[...] E' pure evidente che il risultato economico dell'ingrasso bovino nel 2009 sarebbe stato negativo senza i premi comunitari, accoppiati e non, i quali consentono alle imprese agricole di superare le varie turbolenze che ripetutamente le mettono a dura prova.

Il bello e' che li chiamano "premi". Certo che con i danni che l'allevamento provoca all'ambiente, oltre che alla salute umana e alla infinita sofferenza degli animali, un bel premio lo meritano davvero!

[...] I dati delle indagini Nielsen sugli acquisti di carne da parte delle famiglie nel 2009 hanno indicato un calo pari a poco meno del 2%, tendenza che si ripete all'incirca della stessa entità dal 2006. Ma dalla seconda metà di gennaio questo valore sarebbe piu' che raddoppiato.

Bene! Anche perché qui si parla di "carne" in generale, non solo quella bovina. I consumi generali di carne sono diminuiti, sia di carne bovina che di pollo (pare sia rimasta costante quella suina, ma almeno non è aumentata...). Ci auguriamo proprio che Nielsen abbia visto giusto e che sempre più gente capisca che gli animali non "si trasformano" in carne, e che ci si può nutrire, e meglio, senza "trasformare" in carne nessun animale.

Fonte:

"L'informatore agrario", aprile 2010

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