c Acqua, il sindaco di Aprilia: Non ci faremo ricattare da Acqualatina - 14/04/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 14/04/2010]
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Acqua, il sindaco di Aprilia: Non ci faremo ricattare da Acqualatina

Acqua, il sindaco di Aprilia: Non ci faremo ricattare da Acqualatina

Giovedì prossimo il sindaco di Aprilia, cittadina a sud di Roma, riunirà le tre commissioni più importanti dell’amministrazione comunale (Lavori pubblici, urbanistica e Servizi generali) per porre al centro la questione del ritorno in mani pubbliche del servizio idrico. Da sei anni la società Acqualatina, partecipata dalla multinazionale francese Veolia, gestisce la rete idrica e i servizi ad essa collegati, ma la convenzione con la società non è mai stata ratificata dal Comune. Fu la precedente amministrazione a consegnare ad Acqualatina le chiavi dell’acquedotto con il forte sospetto che la decisione sia il frutto di una convenienza politica. La gestione privata però ha provocato danni importanti: tariffe aumentate fino al 300% e investimenti mancati sulla rete idrica. La rivolta di molti cittadini si è concretizzata con il pagamento delle bollette non ad Acqualatina ma al vecchio conto corrente del Comune. Da quì è iniziata una battaglia segnata da numerosi ricorsi vinti dalla popolazione nei confronti delle società di riscossione. Ora si aspetta quale decisione prenderà il Consiglio comunale. Intervista al sindaco di Aprilia Domenico D’Alessio.

«Noi non ci siamo ripresi, e magari fosse così, la gestione del servizio idrico. Noi abbiamo convocato per giovedì prossimo una riunione di tre importanti commissioni: lavori pubblici, servizi generali del Comune e urbanistica per cominciare a discutere di questo argomento».

Il sindaco di Aprilia, Domenico D’Alessio, spiega così le notizie apparse su alcuni quotidiani nazionali circa l’intenzione dell’amministrazione della cittadina laziale di tornare in possesso della gestione dell’acqua. Una cautela dovuta alle difficoltà che una battaglia del genere comporta.

Troppe volte altre amministrazioni della regione avevano spinto verso l’affidamento del servizio ai privati, un’eventualità sempre respinta fino a quando il sindaco precedente ha ceduto la gestione alla società Acqualatina anche se la convenzione con essa non è mai stata ratificata. L’azienda è partecipata dalla multinazionale francese Veolia, paradossalmente estromessa dal servizio in patria e ora invece attiva in Italia, il presidente è il sen. Claudio Fazzone, coordinatore provinciale del Pdl e ora, dopo le ultime elezioni regionali in predicato di diventare assessore alla Sanità alla Pisana.

Signor sindaco l’acqua di Aprilia si appresta a tornare in mani pubbliche?

«Noi siamo amministratori che anche nella passata consiliatura come opposizione questo percorso lo avevamo già iniziato, tutti gli atti in Consiglio Comunale sono passati grazie proprio all’opposizione stravolgendo un pò quelli che erano gli obiettivi della maggioranza che remava in altre direzioni. Fra questi atti ce ne è uno importante del febbraio 2006 che stabiliva che il Comune di Aprilia non ratifica la convenzione con Acqualatina».

Un precedente serio che però non ha estromesso dal servizio Acqualatina, cosa è successo per far cambiare la situazione?

«I fatti ci dicono che in questi sei anni di gestione da parte di Acqualatina le cose non sono andate bene. Quì ci sono stati degli aumenti delle bollette con punte anche del 300%. La cosa più grave che ravvedo come amministratore è che sono stati disattesi tutti gli investimenti che dovevano essere fatti per questa città».

Come avete risposto a queste mancanze?

«Ad Aprilia è avvenuto un fenomeno importante che è quello dei comitati civici che si sono ribellati a questa situazione, hanno fatto sia numerose azioni di protesta che di carattere giudiziario, e hanno iniziato a pagare le tariffe non più ad Acqualatina ma al vecchio conto del Comune di Aprilia».

A questo punto cosa ha fatto Acqualatina?

«I cittadini quando gli è stato imposto di pagare, tramite società di recupero crediti come Gerit o Block, hanno fatto ricorsi civili, ai tribunali, ai giudici di pace e hanno vinto numerose battaglie».

Vuole dire che vi appoggerete ai cittadini per ottenere la gestione del servizio?

«Vuol dire che Acqualatina con noi non ha la convenzione sottoscritta, il Consiglio comunale infatti non l’ha mai fatto, e di questo noi ci facciamo forza».

Ora qual’è lo stato dei rapporti tra l’amministrazione comunale e Acqualatina?

«La città da alcuni mesi, forse da un anno, vive una situazione incredibile per cui non ci sono più allacci allo scarico per i nuovi insediamenti, aziende che non possono aprire perchè non gli viene rinnovata la concessione perchè dicono che il Depuratore non è più in grado di sostenere il carico. Ma Acqualatina è sei anni che gestisce questa vicenda».

Chiusura totale dunque, e poi può confermare che Acqualatina fa pressioni poco ortodosse sui cittadini che pagano le bollette al Comune?

«Non posso confermarlo personalmente ma sulle cronache e su alcune documentazioni è apparso che si sono presentati emissari di Acqualatina insieme a dei vigilantes per poter interrompere il flusso idrico, testimonianze di cittadini in questo senso ce ne sono molte».

Non temete che questa vostra battaglia possa essere considerata utopica o alla peggio strumentalizzata politicamente?

«Noi non viviamo fuori dal mondo noi siamo consapevoli delle difficoltà che avremo in questa battaglia, ma siamo anche consapevoli dei diritti che abbiamo rispetto al malgoverno che c’è stato e che c’è in questa vicenda. Lancio un monito a chi pensa di poter fare anche delle prepotenze, noi non ci faremo fare dei ricatti del tipo: noi non vi allacciamo l’acqua se voi continuerete con questo comportamento. Questo non lo consentiremo e ci difenderemo in maniera forte».

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