c Un giorno su sette senza - 07/04/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
Home Capitolo
APRE CAPITOLO RASSEGNA STAMPA
RASSEGNA STAMPA
Invia questa notizia ai tuoi conoscenti
Home Sito
APRE IL SITO DI PROGETTO GAIA
[Data: 07/04/2010]
[Categorie: Iniziative ]
[Fonte: Greenreport]
[Autore: Marinella Correggia]
Social network:                e decine d'altri attraverso addthis.com Tutti gli altri con: addthis.com 

Spazio autogestito Google


Un giorno su sette senza

La rubrica "Vivere con cura" si interrompe per un po'. Ma è un arrivederci. E ci lasciamo, provocatoriamente, con un decalogo di "senza", riprendendo un'idea già affrontata tempo fa.  Ovvero, provare per un giorno, o per molto di più,  a fare a meno di taluni "beni" (spesso "mali") e servizi senza i quali, appunto, si alleggerisce serenamente l'impronta ecologica di un settimo. E forse acquisiremo abitudini che si allargheranno a macchia d'olio agli altri giorni.

E poi un anno o un mese senza...

Ci limitiamo qui a indicare dei "giorni senza" per quelli che per "vocazione" sono consumi quotidiani, giacché moltissime sono le cose di cui facciamo già tutti senza per lunghi periodi senza che questo ci renda particolarmente ecologisti. Facciamo tre esempi di consumi davvero molto pesanti per Madre Terra e per la coscienza di persone solidali. 1) Anche in un solo viaggio aereo all'anno su lunghe distanze si diventa intollerabilmente pesanti per il clima; e quanto ai voli brevi, c'è il treno...dunque quanto all'aereo, il "giorno senza" o anche il "mese senza" sono troppo poco! Si dovrebbe parlare quantomeno di No Fly Year (anno senza volare). 2) Ormai anche i non vegetariani mangiano la carne pochissimi giorni la settimana, più che di No Meat day  (di cui avevamo già parlato) dovremmo suggerire il No Meat Year (o almeno No Meat Month). 3) Lo stesso vale per l'uso dell'automobile o di altri mezzi a motore privati: alcuni già riescono a non usarli per molti giorni di seguito...allora potremmo provare il No Car Month o il No Car Year.

Un giorno su sette senza mangiare. La leggerezza del digiuno periodico

"Chi mette il cibo al centro della sua vita dovrà risolversi a digiunare" dice una mangiona matrona romana protagonista dello strano romanzo Le siberiane seguono il sole. Digiunando si alleggerisce non solo il giro vita ma il pianeta. E' matematico, anzi aritmetico: saltando un giorno di cibo alla settimana liberiamo un settimo delle risorse alimentari che pro capite attingiamo al mondo. Riduciamo la nostra impronta ecologica e climatica. E se sarà solo un giorno di digiuno al mese, o un pasto in meno la settimana, sarà comunque qualcosa.  Se il miliardo di ipernutriti planetari ogni settimana saltassero un pasto, significherebbe poter alimentare, senza aumentare la pressione sulle risorse, ogni giorno cinque milioni di esseri umani in più. Una persona che non abbia malattie gravi, o pressione troppo bassa o diabete, può certamente evitare di riempirsi la pancia un giorno ogni tanto, sostituendo il tutto con tisane o sola acqua. Sarà un bene anche per l'organismo.  Digiunare è anche acquisire una bella disciplina, utile nel resto dell'alimentazione. Varianti: uno o più giorni tutto crudo; ottima la ampeloterapia o dieta dell'uva che si può fare anche per settimane. (Comunque in un mondo in cui aumentano le persone affette da sindrome di bulimia o assunzione smodata di alimenti, è già importante mangiare con moderazione).  

Un giorno su sette senza cucinare. Tutto crudo (o quasi)

Come argomenta fra gli altri il libro "L'énergie du cru" (L'energia del crudo), mangiare al 70% cibi non cotti è una ricetta di salute. Anche i legumi si possono mangiare crudi se si trasformano in germogli (abbiamo insegnato tempo fa a fare l'orto sul lavello, appunto producendo germogli di cereali e legumi). Proviamo dunque a essere crudisti almeno un giorno la settimana! E per gli altri giorni, aumentiamo la quota cruda. Una ricetta facile è buona che mette insieme i colori degli ortaggi crudi e le loro vitamine con il gusto materno dei cereali cotti e caldi: Il miglio (cereale nutriente.,, digeribile e che cuoce in fretta) con ortaggi crudi di stagione. Mettere a bollire mezzo bicchiere di miglio in un bicchier d'acqua. Grazie al fuoco basso e al coperchio cuocerà (bastano 10-15 minuti) assorbendo tutta l'acqua senza attaccarsi. E' pronto quando è cotto ma non disfatto. Mentre cuoce tritare grossolanamente ortaggi estivi o invernali; i primi: due carote medie, 4 pomodoro san Marzano, 1 peperone, 1 cipolla, un po' di foglie di basilico o salvia o rosmarino; i secondi:  1 cipolla, 1 pezzo di broccolo o verza, 1 pomodoro secco, salvia o rosmarino. A miglio ben caldo (o riscaldato al momento di servire), mescolarlo con gli ortaggi e aggiungere olio e limone o tamari.

Un giorno su sette senza far rifiuti, nemmeno riciclabili

E' scontato che bisogna promuovere la raccolta differenziata porta a porta e acquistare il più possibile sfuso. Ma proviamo per un giorno a non far proprio alcun rifiuto, non diciamo dei cibi pronti o degli ortaggi imbustati (ovviamente da evitare sempre), ma proviamo a non aprire nemmeno i vasetti di vetro del sugo (facendo il condimento a casa) o il sacchetto del pane (ripiegabile e riusabile), e meno che mai bottiglie o lattine. Concessi i rifiuti organici se li comportiamo da noi, e dunque se non escono nemmeno; ma cerchiamo di minimizzare anche quelli, ad esempio utilizzando le bucce, che se il cibo è bio sono in genere buonissime (e qualcuno ha provato a usare le altrimenti inutilizzabili foglie dei finocchi per fare sul momento un pesto, con noci e aglio?). Nel giorno senza rifiuti, semmai aspettiamo il giorno dopo per gettare quel rifiuto però riciclabile che non si può fare a meno di fare: la carta (non foss'altro per le lettere che riceviamo). Possiamo anche approfittarne per adottare alcuni accorgimenti minuti minuti (e rapidi): staccare la plastica dalle buste, tenere in tasca pezzettini di rifiuti anziché usare i cestini pubblici, fare un block notes pinzando fogli usati da una parte, portare a casa qualche giornale gratuito abbandonato (assunzione dei rifiuti altrui), usare il fazzolettino del bar caffé per altro uso secondario.

Un giorno su sette senza comprare nulla

Il "No Buying day" (giornata internazionale del non acquisto) cade in realtà in novembre. Ma perché non praticarlo anziché una volta all'anno, una alla settimana? Non è vero che poi che ogni mancato acquisto di oggi si trasferisce giusto al giorno successivo...Non comprare per un giorno è un alleggerimento effettivo.  

Un giorno su sette senza motori e senza elettronica

Chi pur dotato di gambe funzionanti ogni giorni mette in moto un motore di grande potenza e quindi di grandi consumi come l'ascensore, potrà provare a farne a meno per un giorno anche abitando ai piani alti...dopodiché forse si sentirà a disagio a riprenderlo, e le scale diventeranno un'ottima palestra, ogni giorno più facile da "salire". Allo stesso modo è possibile trascorrere un intero giorno (e magari molti di più) senza accendere un solo elettrodomestico: lavastoviglie, spremiagrumi, mixer vari, aspirapolvere ecc. L'energia manuale è un'ottima sostituta! Quanto al frigo, chi ha un modello alimentare leggero potrà farne a meno anche per tutto l'inverno. E che dire di un giorno su sette senza cellulare né onnipresenti auricolari da futuri sordastri? Possibilissimo!

Leggiamo inoltre chissà dove che un bambino piuttosto elettronico consuma ogni mese circa 30 euro di batterie per i suoi giocattoli... significa altrettanti rifiuti elettronici. Ecco, oltre a un bel ricaricatore, sarà bene provare molti "giorni senza batterie". I giochi creativi che fanno lavorare "solo" mani e cervello sono ormai numerosissimi.

 

Vedi anche: Campagna "Io Faccio La Mia Parte"

PARTECIPA ALLA CAMPAGNA "IO FACCIO LA MIA PARTE"

 

Per il nostro Emporio... clicca!CLICCA PER IL NOSTRO EMPORIO

 

Spazio autogestito Google