c Stretta Ue sugli animali clonati «Doppia stretta per il consumo» - 17/03/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
Home Capitolo
APRE CAPITOLO RASSEGNA STAMPA
RASSEGNA STAMPA
Invia questa notizia ai tuoi conoscenti
Home Sito
APRE IL SITO DI PROGETTO GAIA
[Data: 17/03/2010]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: La nuova ecologia]
[Autore: ]
Social network:                e decine d'altri attraverso addthis.com Tutti gli altri con: addthis.com 

Spazio autogestito Google


Stretta Ue sugli animali clonati «Doppia stretta per il consumo»
Gli stati membri hanno deciso che servirà un'autorizzazione preventiva anche per carne e latte provenienti da animali clonati fino alla prima generazione della loro discendenza. Ora manca il via dell'Europarlamento

L'Europa mette una doppia chiave di sicurezza - ossia una più ampia autorizzazione - all'eventuale messa in commercio in Europa di quello che contrari e detrattori chiamano il cibo di 'Frankenstein': carne e latte provenienti da animali clonati fino alla prima generazione della loro discendenza. Già ora la normativa europea prevede che i prodotti derivati dalla pecora Dolly - il primo animale clonato nel lontano 1996 - devono essere sottoposti ad una autorizzazione preventiva in caso di vendita sul mercato comunitario. Ieri gli Stati membri hanno deciso di imporre una ulteriore autorizzazione per gli alimenti provenienti dalla prima generazione della discendenza di animali clonati. Il documento di intesa dei 27 Stati membri passa ora all'esame del Parlamento europeo che, non vi è dubbio, si prepara a dare battaglia.

Già dal 2008, i deputati europei avevano posto un netto rifiuto all'utilizzo commerciale di qualsiasi, figlio, nipote o pronipote della pecora Dolly votando a grandissima maggioranza una risoluzione in favore del blocco della clonazione animale e contro la vendita e l'importazione di carni, latte e derivati prodotti da animali clonati e dalla loro progenie. E questo nonostante l'Efsa avesse affermato "che non esistono differenze tra animali clonati sani e quelli di animali riprodotti in maniera naturale o artificiale", mentre invece veniva rilevata una maggiore incidenza di malattie tra gli animali clonati. Negli Usa, dopo il via libera della Food and Drug Administration, prodotti ottenuti da cloni o dalla loro discendenza possono già essere messi sul mercato.

Il sistema statunitense tuttavia, prevede una compensazione finanziaria per chi possiede degli animali clonati e non le introduce nella catena alimentare. L'intesa raggiunta ieri dal Consiglio Ue riguarda, più in generale, le procedure di autorizzazione per i nuovi cibi o ingredienti alimentari: tra questi, anche vitamine o sostanze minerali derivate, ad esempio da alghe, che possono essere benefiche alla salute ma che fino ad oggi non erano presenti sul mercato europeo. Nella posizione comune raggiunta dai 27 si dà anche la possibilità alle imprese alimentari che sviluppano alimenti veramente innovanti - su base scientifica - di beneficiare di un'esclusività sul mercato per un periodo di cinque anni. La parola è ora al Parlamento europeo.

PARTECIPA ALLA CAMPAGNA "IO FACCIO LA MIA PARTE"

 

Per il nostro Emporio... clicca!CLICCA PER IL NOSTRO EMPORIO

 

Spazio autogestito Google