c "Meno bambini più alberi!”: la politica del figlio unico in Cina - 11/03/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 11/03/2010]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: Redattore sociale]
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"Meno bambini più alberi!”: la politica del figlio unico in Cina

STRAGE DI INNOCENTI di Toni Brand, Francesca Romana Poleggi. “Meno bambini più alberi! Questa è la strada per la prosperità delle regioni montuose!” (Shannxi). È uno degli slogan per il controllo delle nascite in Cina, slogan affissi in tutto il Paese. Aborti, sterilizzazioni forzate, pestaggi, multe e distruzione della proprietà: le nascite in Cina devono essere approvate in anticipo, chi trasgredisce viene punito.
La coercizione è usata dappertutto e incoraggiata dalla Commissione di Stato per la pianificazione familiare (Cspf). La pianificazione familiare che ha istituito la politica del figlio unico, lungi dall’essere un piano sociale di controllo delle nascite è un vero e proprio controllo stabilito dallo Stato. Secondo la politica demografica della Cina ogni coppia può avere solo un bambino; in zone rurali una coppia può avere un secondo figlio, solo se il primo è femmina …
Il mondo esterno non sa nulla di quello che avviene e il governo cinese nasconde la realtà della situazione.

“Strage di innocenti” propone una raccolta di dati e materiali che dimostrano quanto l’applicazione delle norme sulla pianificazione delle nascite sia tutt’oggi rigida e disumana.
In questo lavoro vengono descritte le pene derivanti dalla mancata osservanza degli standard governativi; le discriminazioni e i maltrattamenti. Una delle conseguenze più gravi della politica demografica cinese si verifica sulla salute delle donne. “Per le donne che hanno più di due bambini o che aspettano il primo figlio senza l’approvazione di una ‘cellula di controllo della popolazione’ la punizione è rapida e dolorosa”. I dati raccolti che costituiscono questo libro insieme a un’ampia trattazione sono accompagnati da prove di prima mano. “Se una cellula della pianificazione familiare omette di punire un trasgressore viene multata. Invece non deve rendere conto né viene rimproverata perle misure coercitive “non autorizzate” che pone in essere; né le vengono impedite, né in seguito viene indagata”. Quel che per l’Occidente viene considerato illegale e moralmente inaccettabile per la Cina è una necessità economica.

Gli slogan per il controllo delle nascite, scaricati dal sito web dell’università di Pechino, aiutano a capire come il governo attui la sua politica di pianificazione familiare: “Primo figlio: ok. Secondo figlio: strerilizzazione. Terzo o quarto figlio: uccidi! uccidi! uccidi!” (Guangxi); “Una sterilizzazione fa onore alla tua famiglia” (Shandong); “Meglio dieci tombe che un nascita fuori piano”; (uno degli slogan in voga nell’Henan), “Opposizione alla sterilizzazione: casa demolita. Opposizione all’aborto: casa demolita, bestia da soma confiscata” (Sichuan); “Economia su, popolazione giù” (all’entrata di un crematorio dell’Hubei).
In questo lavoro sono descritte le pene derivanti dalla mancata osservanza degli standard governativi; “le discriminazioni e i maltrattamenti che vengono subiti dalle bambine in una società che premia solo i maschi; c’è la testimonianza di un ex funzionario della pianificazione familiare che documenta gli incentivi alla delazione e le rappresaglie governative contro le donne e i loro parenti”. Alla stesura del testo hanno partecipato un gran numero di persone che vivono in Cina e che hanno raccolto materiale. Le prove ci sono e dimostrano che la coercizione è usata dappertutto e incoraggiata dalla Commissione di Stato che promuove principalmente le “Quattro operazioni” e cioè: inserimento di spirale; salpingectomia; vasectomia e aborto. Pratiche che coprono il 90% dei sistemi contraccettivi in uso. (Sabrina Lupacchini)


Strage di innocenti
La politica del figlio unico in Cina
di Toni Brand, Francesca Romana Poleggi
Guerini e Associati, 2009

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