c Ambiente e salute: Bambini più esposti - 11/03/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 11/03/2010]
[Categorie: Ecologia ]
[Fonte: Legambiente]
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Ambiente e salute: Bambini più esposti
Il 24% delle malattie e il 23% delle morti nel mondo può essere ricondotto a fattori ambientali. Per la popolazione di bambini al di sotto dei 5 anni la percentuale di patologie legate all’ambiente sale al 33%. I dati presentati alla quinta Conferenza ministeriale su salute e ambiente che si è aperta oggi a Parma

Il 24% delle malattie e il 23% delle morti nel mondo può essere ricondotto a fattori ambientali. Per la popolazione di bambini al di sotto dei 5 anni la percentuale di patologie legate all’ambiente sale al 33%. Con questi dati il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha presentato la quinta Conferenza ministeriale su salute e ambiente che si è aperta oggi a Parma, organizzata dal suo ministero, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e dall’Organizzazione mondiale della Sanità Europa. Il focus dei quattro giorni di dibattiti sarà concentrato in particolar modo sulle patologie infantili. Malattie respiratorie, asma, obesità, incidenti stradali e domestici, questi i rischi che i più piccoli corrono a causa di fattori ambientali come il traffico urbano ma anche l’inquinamento indoor, a casa come a scuola. Scopo della V Conferenza ministeriale è di arrivare a una dichiarazione condivisa dai 53 paesi membri che impegni i singoli stati a politiche strutturate di riduzione del rischio legato ai fattori ambientali.
Uno scenario, quello delle patologie ambientali, che il cambiamento climatico non fa che aggravare ponendo nuove sfide per la tutela della salute dei cittadini. Per questo all’adattamento al climate change è dedicata una sessione della conferenza il cui obbiettivo è di porre la firma dei paesi partecipanti in calce a un documento elaborato da vari paesi guidati da Usa e Serbia e coordinati dall’Oms. Il documento, che sarà presentato a conclusione della conferenza, vuole dettare delle linee guida per le azioni da realizzare nei vari paesi al fine di fare fronte alle sfide poste alla salute dai cambiamenti climatici.
Alla conferenza partecipano 53 paesi per un totale di quasi 900 delegati. I ministri dei vari paesi sono 27, 12 i viceministri, 23 i sottosegretari di stato e oltre 200 esperti. «La dichiarazione ministeriale che ne deriverà – ha detto il minsitro Fazio – potrà costituire un importante punto di riferimento futuro per la pianificazione delle politiche nei settori della salute e dell’ambiente».

Quello di Parma è il primo grande evento internazionale dove, dopo Coopenhagen, si torna a parlare di clima, seppure in una prospettiva diversa. «Potrà essere l’occasione – ha detto il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo – per sottolineare quanto i problemi del clima stiano entrando nella nostra vita quotidiana e influenzando la nostra salute». Intanto il ministero sta lavorando alla bozza di piano nazionale antismog che lo stesso ministro ha di recente presentato al neocommissario europeo all’ambiente Janez Potocnik. «Sarà un piano trasversale che non riguarderà soltanto il ministero dell’Ambiente, ma anche quelli della Salute, dell’Agricoltura, dell’Economia. Necessiterà di risorse ingenti e non potrà essere realizzato in un solo anno. Interverremo principalmente sui due settori maggiormente responsabili della produzione di polveri sottili, ovvero il trasporto su gomma e il riscaldamento degli edifici».

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