c Riceviamo, Condividiamo e Pubblichiamo - 20/06/2007 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 20/06/2007]
[Categorie: Animali ]
[Fonte: Paola Bedeschi]
[Autore: Paola Bedeschi]
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Riceviamo, Condividiamo e Pubblichiamo
La giornalista, conduttrice del programma, avvezza da sempre a simili comportamenti, questa volta ha davvero superato il segno!

Gentile Associazione

Sabato 9 giugno u.s., ho assistito, nell'ambito della trasmissione dedicata al mare: "Linea Blu", andata in onda su Rai 1 alle ore 14.05, ad alcune scene che mi hanno lasciata sconcertata e che sinceramente avrei gradito evitare.

La giornalista, conduttrice del programma, avvezza da sempre a simili comportamenti, questa volta ha davvero superato il segno!

Intenta a descrivere il pescato, esposto sopra i banchi, all'interno di un certo mercato del pesce, la giornalista ha preso tra le mani un esemplare di Aragosta del Mediterraneo, aiutata nella descrizione da un esperto biologo.

L'Aragosta, ovviamente agonizzante, si dibatteva indisciplinata e irriverente, non tenendo conto delle esigenze dello spettacolo, mentre la signora apprezzava, di quell'esemplare pregiato, il fatto che fosse offerto VIVO! sul mercato, e il biologo, così gioviale e spiritoso, aggiungeva come commento che: "non era tanto buona", intendendo appunto che non faceva la brava, perché (la birichina) si muoveva troppo, rischiando magari di pungerle le mani!

Con le mie considerazioni non voglio entrare nel merito delle scelte alimentari di altri, né criticare il fatto che si mangi il pesce, o che il pesce debba giungere fresco sul mercato, sono semplicemente rimasta esterefatta per l'allegra indifferenza di queste persone, testimoni in quel momento della morte atroce per soffocamento di un animale, tanto più perché esibita attraverso un mezzo di comunicazione che pretende di fare cultura, e che ha il potere di condizionare il modo di pensare di milioni di telespettatori.

Di fronte alla sofferenza inimmaginabile, cui quell'esemplare di Aragosta era sottoposto, credo sia dovere di molti di noi ribellarsi, appunto, a quel tipo di indifferenza, perché nutrirsi di animali non deve per forza significare essere sprezzanti e restare indifferenti al modo della loro morte e della loro vita.

Fino a che non si riuscirà ad andare oltre al modo attuale di nutrirsi- e dovranno forse passare centinaia di anni- si può però cambiare la maniera di relazionarci a questi esseri che permettono la nostra sopravvivenza, inchinandoci di fronte al loro sacrificio, come facevano le popolazioni cosiddette "primitive" che tanto avrebbero da insegnarci, rispetto alla cattura e uccisione degli animali. Basti pensare alle cerimonie di propiziazione o ai rituali di ringraziamento, dopo la cattura, per esprimere il rispetto e onorare il ruolo fondamentale di queste creature votate alla nostra sopravvivenza.

Dopo avere già telefonato e scritto alla redazione della Rai, per esprimere il mio sconcerto e disapprovazione, Vi sollecito gentilmente a condividere questa presa di posizione. Lo scopo è di spingere un organo di diffusione quale è la Rai a modificare alcuni comportamenti e abitudini, riguardanti la conduzione di tutti quei programmi che hanno a che fare con la manipolazione di animali uccisi per la nostra alimentazione.

Poiché anche l'oceano sconfinato è composto di miliardi di "singole" gocce d'acqua, forse anche poche gocce possono fare la differenza, gettando dei semi che, se ben concimati, potranno germogliare in un prossimo futuro.

Vi ringrazio per l'attenzione
Paola Bedeschi
Cervia (RA)

Alla lettera spedita alla Redazione di Rai 1, sono state allegate le firme di oltre trenta persone amiche che hanno condiviso lo sdegno verso queste manifestazioni di indifferenza e disprezzo nei riguardi della sofferenza inflitta, ma soprattutto esibita con così grande disinvoltura, al Regno Animale, da considerare come paradigma della sofferenza inflitta all'intero Pianeta e ai suoi abitanti, umani e non.

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