c Scienziati che insorgono contro la Commissione Europea - 01/03/2010 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 01/03/2010]
[Categorie: Alimentazione ]
[Fonte: Verdi.it]
[Autore: Simona Bonato]
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Scienziati che insorgono contro la Commissione Europea

Scienziati di ogni parte della UE hanno presentato una formale protesta al
Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek e al Presidente del Consiglio
dell¹UE Herman Van Rompuy per denunciare un sorprendente quanto irregolare
comportamento della Commissione UE che appare, molto chiaramente,
finalizzato ad accelerare il processo di approvazione degli Ogm in Europa


La protesta trae origine dalla pubblicazione sul sito del WTO
(Organizzazione Mondiale del Commercio), della bozza di un nuovo
Regolamento applicativo della normativa UE per l¹approvazione degli Ogm,
presentata dalla Commissione in grande segretezza per un parere al WTO,
mentre il Parlamento Europeo e tutte le autorità competenti per gli Ogm ne
sono completamente all¹oscuro. Il programma annunciato è quello di
trasformarlo in norma a maggio e renderlo applicativo entro giugno!

Facile capire il fine politico di tale mossa, che vuole accontentare
l'Amministrazione USA e il WTO, in seguito alla famosa azione degli Stati
"pro-biotech" contro la UE, per le restrizioni che questa metteva
all'importazione degli Ogm.
La bozza, che ha avuto la supervisione dell'EFSA (Autorità europea per la
valutazione della sicurezza alimentare, fortemente criticata per la sua
propensione alle facili autorizzazioni anche dal Consiglio dei Ministri UE
nel dicembre scorso) è stata venduta quale passaggio verso una più
rigida autorizzazione agli Ogm ad un "Gruppo di esperti" con i
rappresentanti degli Stati membri.

Ma anche una rapida lettura dimostra l'esatto contrario: il nuovo
regolamento apre ad un'approvazione molto più facile alle colture
transgeniche e ne riduce le restrizioni, conferendo all'EFSA poteri di
deroga tanto estesi da rendere l¹intera normativa, secondo i promotori, una
"cosa risibile".
Sembra dunque che una volta ancora i cittadini europei siano stati privati
di ogni diritto ad esprimere un parere, pur essendo la stragrande
maggioranza di essi contrari agli Ogm. Ciò senza alcun rispetto della
convenzione di Aarhus, che sancisce tale diritto, e senza alcuna
considerazione per la priorità che la salute deve avere su ogni altro tema
commerciale.

Nel ribadire ciò gli scienziati si appellano al Parlamento e al Consiglio
dei Ministri affinché intervengano tempestivamente e blocchino il nuovo
Regolamento. Affinchè la Commissione venga fermata, non solo perché agendo
in questo modo essa sconfina dalle sue competenze (che sono solo esecutive e
di proposte al Parlamento), ma anche e soprattutto perché, nel modificare
profondamente e "in sordina" le attuali regole di approvazione degli Ogm,
essa va contro i principi basilari di democrazia:

1) Si ostina a non voler riconoscere i numerosi recenti dati scientifici
e statistici sui danni da Ogm, che riguardano sia la salute che l¹ambiente.
(vedi studi di Charles Benbrook e molti altri).
2) Aiuta la privatizzazione delle risorse genetiche alimentari, bene
comune di tutti, mettendole nelle mani di alcune poche aziende che detengono
i brevetti biotech . Creando, in tal modo, perdita di Biodiversità e di
Sovranità alimentare, entrambe indispensabili per sconfiggere la fame nel
mondo e garantire la sopravvivenza futura di ogni nazione.

Il Comitato Scientifico Antivivisezionista EQUIVITA si unisce a questo
appello augurandosi che questa volta l¹abuso venga bloccato. EQUIVITA (in
passato CSA) che da quasi 20 anni si batte in Italia contro l'uso improprio
degli Ogm e contro la brevettabilità del vivente, ricorda le infinite
irregolarità (e spesso illegalità) che hanno contraddistinto l¹ascesa degli
Ogm in questi 20 anni. Ricorda in particolare il 16 giugno 1999, quando
l'EPO, Ufficio Europeo dei Brevetti, il cui mandato era di far rispettare la
Convenzione Europea dei Brevetti, non esitò a modificare gli articoli della
suddetta Convenzione (che comprendeva il divieto ai brevetti sulla materia
vivente) onde poter rilasciare alla Novartis il primo brevetto su di un
pianta transgenica. Fece ciò senza il voto - indispensabile - dei Governi
che avevano sottoscritto la Convenzione. Lo fece allo stesso modo: cambiando
semplicemente il Regolamento applicativo.
Per consultare l'appello: vedi

Comitato Scientifico EQUIVITA

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