c Infanzia e clima così si salvano i bimbi di domani - 03/11/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 03/11/2009]
[Categorie: Equità ]
[Fonte: la Repubblica, martedì 3 novembre 2009]
[Autore: ALESSANDRA RETICO ]
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Infanzia e clima così si salvano i bimbi di domani
Presentato il rapporto di Save the children su riscaldamento globale e generazioni future Le stime allarmanti illustrate durante l’apertura del vertice mondiale di Barcellona

Morire di clima. I bambini di più, moriranno sempre di più. Il cambiamento climatico è un’emergenza per l’infanzia dei paesi più poveri, lo è già adesso. Vivono nelle aree più esposte alle alluvioni, alle carestie e alle malattie, non sono in grado di proteggersi dai disastri naturali che aumenteranno con sempre maggiore forza e frequenza: il numero medio di sciagure naturali è cresciuto da una media di 200 ogni anno ai 400 attuali. Si prevede che possano crescere di oltre il 320 per cento nei prossimi 20 anni e allora questo sarà l’effetto: 175 milioni di ragazzini verranno travolti, spezzati, sfollati, uccisi. È la drammatica prospettiva che Save The Children ha disegnato nel suo rapporto Feeling the heat: child survival in a changing climate e che ieri ha presentato a Barcellona all’apertura dei lavori per l’ultimo vertice negoziale sul clima in vista del vertice Onu di Copenaghen a dicembre.

Sembrano astratti, invece i cambiamenti climatici sono la più grande minaccia alla salute dei bambini del ventunesimo secolo sostiene la onlus internazionale e indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dell’infanzia: da ottobre ha lanciato la campagna ONE in Italia e in altri 40 paesi del mondo per contribuire alla riduzione della morte dei bambini sotto i 5 anni, salvando ogni anno 500mila vite e raggiungendo 50 milioni di bambini e donne in età riproduttiva di qui al 2015. (Con un sms solidale al 48544 si possono donare 2 euro, mentre chiamando lo stesso numero da telefono fisso Telecom si contribuirà con 2 o 5 euro).

I bimbi rappresentano oltre il 50 per cento del totale della popolazione in molti dei paesi che si prevede siano i più afflitti dai cambiamenti climatici. Oggi, quasi 9 milioni di bambini muoiono prima di aver compiuto 5 anni. Muoiono per un ristretto numero di malattie prevenibili e curabili come la diarrea, la malaria e la polmonite, mentre la malnutrizione contribuisce alla morte di 3.2 milioni ogni anno: il rapporto sostiene che entro il 2050 ci saranno 25 milioni in più di bambini malnutriti a causa del cambiamento climatico. Ma ognuna di queste condizioni già sfavorevoli saranno rese peggiori: gli effetti del clima ridurranno l’accesso all’acqua potabile per le comunità più povere, la loro possibilità di produrre cibo, accresceranno il costo degli alimenti e favoriranno la diffusione della zanzara malarica. La diarrea, una malattia che contribuisce alla morte di 1 milione di bambini ogni anno, si prevede che crescerà di oltre il 10 per cento entro il 2020. Le stime variano, ma entro la metà del secolo ci potrebbero essere tra i 50 e i 200 milioni di persone sfollate a causa dell’impatto dei cambiamenti climatici. Molte di queste persone saranno bambini che si sposteranno indipendentemente in cerca di lavoro, istruzione o per sfuggire ai disastri naturali.

Dunque, che fare? Ridurre di almeno l’80 per cento le emissioni entro il 2050 per mantenere le temperature globali non oltre i 2 gradi centigradi. Non c’è tempo per indugiare: ogni tre secondi un bambino con meno di 5 anni perde la vita nel mondo, per un totale di oltre 24.000 bambini al giorno, quasi 9 milioni in un anno.

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