c Un passo avanti nella tutela dei primati e nella ricerca scientifica - 20/10/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 20/10/2009]
[Categorie: Animali ]
[Fonte: Equivita]
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Un passo avanti nella tutela dei primati e nella ricerca scientifica

Il Comitato Scientifico EQUIVITA si congratula con la Corte Suprema Svizzera per la recente sentenza in cui essa respinge definitivamente un ricorso presentato dal Politecnico di Zurigo sul tema della sperimentazione su primati.
La prestigiosa università svizzera si appellava contro una sentenza che le negava l’autorizzazione per due studi scientifici sui primati.
La Corte Suprema mette così fine a una controversia legale durata oltre tre anni, ma che ha visto ad ogni passo la “Commissione del cantone di Zurigo sulla Sperimentazione Animale” schierarsi contro l’autorizzazione.
Il progetto di ricerca, che prevedeva l’uso di macachi, aveva come finalità lo studio dell’apprendimento ed era stato classificato al livello massimo di sofferenza animale secondo gli standard stabiliti a livello nazionale in Svizzera.
Il progetto non avrebbe recato alcun beneficio alla salute umana e malgrado ciò costringeva le scimmie alla detenzione, alla privazione d’acqua e all’introduzione di elettrodi nel cervello, seguite dalla condanna a morte. La sentenza della Corte ha precisato che il beneficio che da tale studio sarebbe derivato agli uomini non poteva compensare la sofferenza degli animali.

Questa sentenza bandisce in pratica l’uso dei primati nella ricerca di base in Svizzera.

Il Comitato Scientifico EQUIVITA plaude alla decisione della Corte Suprema Svizzera quale primo passo verso un rinnovamento, nel nostro continente, della ricerca scientifica biomedica, che non riguarderà solo i primati, ma ogni animale da laboratorio. Questo rinnovamento, avviato due anni fa dal rapporto “Toxicity testing in the 21st century: a vision and a strategy” del National Research Council (NRC) degli USA, definisce gli animali modelli inadeguati e si estenderà dalla tossicologia ad ogni ambito della ricerca biomedica, in quanto gli animali sono cattivi modelli non solo per la valutazione dei rischi tossici, ma anche per ogni altra valutazione biomedica.

EQUIVITA ritiene molto importante che, come è stato fatto in Svizzera per gli esperimenti del Politecnico di Zurigo, si verifichi l’”utilità” di ogni esperimento su animali, onde arrivare alla dimostrazione che non solo tale utilità non esiste mai, ma che spesso l’esperimento è fuorviante, e che ogni investimento nel modello animale è uno spreco di risorse oltre che causa di enorme sofferenza degli animali.

EQUIVITA si augura che questo nuovo paradigma influenzi le leggi di tutti i paesi, in particolare quella comunitaria, in fase di revisione a Bruxelles, che ha visto nell’ultima bozza proposta dal Parlamento addirittura cancellata ogni restrizione all’uso dei primati.

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