c Anche al cinema la crisi mondiale della pesca - 13/10/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 13/10/2009]
[Categorie: Video;Iniziative ]
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Anche al cinema la crisi mondiale della pesca
Arriva per la prima volta in Italia “The End of the Line”, film promosso dal WWF che lancia l’allarme sulla crisi degli oceani dovuta alla pesca eccessiva

Dopo essere stato presentato al Sundance Film Festival lo scorso gennaio, arriva per la prima volta in Italia “The End of the Line”,  che tradotto vuol dire “il capolinea”, ma per un intelligente gioco di parole, anche “la fine della lenza”.

Il film sarà proiettato il 17 e 18 ottobre, presso Villa Medici nell’ambito del  Focus dedicato all’Ambiente all’interno del Festival Internazionale del Film di Roma.

The End of the line è un film indipendente, prodotto con il supporto tecnico, e in parte finanziario, del WWF, che lancia l’allarme sulla crisi degli oceani dovuta alla pesca eccessiva. Oltre ad essere un’opera cinematografica il film ha l’intento di informare il grande pubblico sugli aspetti più sconosciuti del consumo insostenibile delle risorse naturali. Il WWF ha voluto promuovere quest’opera nel mondo, e nei prossimi giorni anche all’interno di una delle più prestigiose rassegne cinematografiche, poiché la forza delle immagini e delle storie raccontate sono in grado di indirizzare le scelte dei cittadini/consumatori verso scelte più consapevoli delle risorse del mare. Infatti, in occasione delle due serate romane di proiezione, il WWF organizzerà dei punti informativi per il pubblico distribuendo speciali guide “Sai che pesci pigliare” utili ad un consumo sostenibile dei prodotti della pesca.

The End of the Line  - già selezionato per partecipare al World Cinema Documentary competition, recentemente mostrato al Parlamento Europeo – indica i network di aree marine protette efficacemente gestite, la gestione ecosistemica della pesca, e il consumo di pesce sostenibile come le soluzioni al problema dell’eccessivo sfruttamento degli oceani da parte della pesca. Il film è tratto dal libro The End of the Line, di Charles Clover, Environment Editor del quotidiano inglese The Daily Telegraph. Il regista Rupert Murray.

“Il lancio di The End of the Line ci da l’opportunità di far conoscere il problema della pesca eccessiva al vasto pubblico.

Oltre a raccontare cosa sta realmente accadendo in mare, ci permette di promuovere soluzioni. Non fare nulla è, a questo punto, un vero danno”.” afferma Marco Costantini, responsabile Programma Mare del WWF Italia - “Dato che nessuno conosce lo stato di sfruttamento dei nostri mari, ci auguriamo che questo film faccia breccia in Italia e spinga sempre più verso un consumo sostenibile del pesce”.

Il WWF ha fornito o suggerito esperti nella fase di realizzazione e ha anche indicato aree del mondo in cui lo sfruttamento della pesca ha raggiunto livelli intollerabili per l’uomo e per la natura, come ad esempio, la ‘nuova frontiera’ del Senegal dove opera anche il WWF Italia con un progetto focalizzato su aree marine protette e pesca, oppure in Giappone, principale responsabile del collasso commerciale del tonno rosso,  per mostrare il mercato sconsiderato legato al commercio di questa specie nel Mediterraneo. 

“La pesca eccessiva è tra le minacce principali per gli oceani, e il film mostra più e più esempi di sfruttamento totalmente indiscriminato delle risorse ittiche, dal caso del tonno rosso, al collasso del merluzzo atlantico, fino alle catture accessorie di specie commestibili ma che vengono gettate in massa in mare perché con scarso valore commerciale (il bycatch).”aggiunge Costantini “ma non solo: nel film si scoprono quelle relazioni causa/effetto tra il più globale problema dei cambiamenti climatici, che caratterizza fra l’altro il tema del Focus del Festival di quest’anno, e lo sfruttamento delle risorse ittiche. Sappiamo, infatti, che l’impatto di tali cambiamenti avrà un maggiore effetto sulle risorse marine in una condizione di squilibrio e sovrasfruttamento degli oceani”.   Il WWF lavora per promuovere la pesca sostenibile >>

Il film racconta poi quanto sia importante operare in maniera congiunta nel settore della pesca e del consumo dei prodotti ittici. A livello globale, il settore della pesca mostra casi eclatanti di volontà di soluzione dei problemi e di responsabilizzazione. Il consumo sostenibile di pesce è il primo grande passo da fare per promuovere una sostenibilità nell’uso delle risorse ittiche non solo nei mari limitrofi al consumatore, ma anche per operare secondo un approccio globale, dato che globale è ormai la circolazione, il mercato, del pesce.

Il Focus sull’ambiente, in collaborazione con il Festival Internazionale del Film di Roma, è promosso dall’Ambasciata Britannica, il British Council, la FAO, Greenpeace, Legambiente e WWF, la Fondazione Sigma-Tau.

Il sito del film >>