Corriere della Sera 8/10/1999


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LA NOTIZIA

Cosa dice veramente:
Finalmento è dimostrato, la dieta vegetariana è pericolosa, lo Stato deve intervenire e ufficializzare questa certezza!

RIFLESSIONE SULLA NOTIZIA

Cosa dice veramente:
La Scienza (la Verità) è quella Ufficiale, ogni altra idea è "moda/mania", lo Stato deve lasciare spazio alle "mode/manie" ma agire solo sulla base della Scienza Ufficiale che è opinabile ma non è discutibile!

La bambina di un anno era stata ricoverata per l'indebolimento. Padre e madre ammettono: abbiamo sbagliato.

TOLTA LA FIGLIA AI GENITORI VEGETARIANI

Sentenza del Tribunale di Milano: non si può imporre una dieta pericolosa per la salute

MILANO - Il Tribunale dei minori di Milano ha tolto la patria potestà ai genitori di una bimba di un anno, Chiara, perché avevano imposto alla piccola una dieta rigidamente vegetariana che l'ha talmente indebolita da dover essere ricoverata d'urgenza. La bambina, figlia di due giovani impiegati vegetariani, è ora nella clinica pediatrica «De Marchi» e il Comune deve sorvegliare che riceva le cure necessarie.
Secondo il Tribunale i genitori non possono imporre diete speciali ai figli, specialmente se in tenera età, ignorando il parere dei medici, anche se sono convinti, in buona fede, di agire per il bene dei loro bambini. Dopo un mese Chiara si sta riprendendo bene. I genitori sembra abbiano cambiato idea, e riconoscono di avere messo in pericolo la sua salute.

Seguono articoli di: Bazzi, Montefiori, Solazzo

di Isabella Rossi Fedrigotti

SE LO STATO FA IL PAPA'

Un ovetto ogni tanto, un formaggino sciolto nella pappa avrebbero salvato tutti: la piccola Chiara, di un anno, dal finire al pronto soccorso con i segni della denutrizione, e i genitori dalla frustrazione di essere privati della patria potestà su disposizione dei giudici preoccupati per la salute della bambina compromessa dalla dieta, esclusivamente a base di frutta, verdura e soia, che il papà e la mamma, vegetariani intransigenti, le avevano imposto dalla nascita.
Dopo un mese di alimentazione ospedaliera, Chiara è rifiorita e padre e madre sembrano aver riconosciuto che il loro regime era troppo rigido, almeno per una neonata. A vicenda, dunque, felicemente conclusa, appare paradossale che, sempre più spesso, sia lo Stato - nelle vesti di un Tribunale - a dover imporre buon senso a dei genitori, costringendoli a rinunciare ai loro estremismi. Paradossale perché tutti noi sappiamo che lo Stato, almeno il nostro, tutt'altro è che padre o madre, per di più di buon senso, per i cittadini.
E se in altri Paesi, in Austria per esempio, ancora adesso la voce popolare chiama lo Stato «papà», eredità di tempi nei quali un sovrano si considerava padre dei propri sudditi, da noi questo rapporto un po' familiare davvero non è mai esistito.


PROSEGUE IN CRONACA

Basterebbe condire le pappe con il buonsenso
Se da un lato genitori e famiglie sempre di più inseguono nuovi fondamentalismi e nuove mode che, oltre alla dieta, possono riguardare vaccinazioni, trasfusioni e cure mediche in generale, dall'altro restano legati alla concezione ancestrale secondo la quale i figli appartengono - come uno schiavo, sia pure amato - al padre e alla madre.
Concezione che sappiamo pericolosa e che, in ambienti più sprovveduti, può portare a odiosissimi abusi. In una parola, lo Stato, che, in genere, conosciamo come muto, sordo, cieco e, non raramente, anche traditore, è costretto a farsi genitore perché i veri genitori troppo spesso svolgono male il loro ruolo di tutela dei figli, se non addirittura vi abdicano. Sul versante opposto, ecco lo spettro dell'ingerenza della cosa pubblica dentro la nostra vita privata. Spettro non meno sinistro che porta con sé reminiscenze di innumerevoli soprusi perpetrati nei secoli: dai neonati malaticci buttati giù dalla rupe di Sparta fino all'esproprio dei figli organizzato dai regimi totalitari in nome dell'indottrinamento. Fino a dove - ci si chiede allora - possono giungere le istituzioni senza interferire nella libertà degli individui, in questo caso di un padre e di una madre?
La risposta difficilmente potrà essere ideologica, perché l'ideologia non possiede metro di misura. E là dove - per la loro necessariamente scarsa flessibilità - non possono arrivare le leggi, i confini oltre i quali i poteri pubblici non devono andare si possono stabilire soltanto sul campo.
Ma per difenderli questi confini, come in un braccio di ferro, bisogna essere forti, genitori forti, capaci, responsabili e, anche, illuminati da quel minimo di ragionevolezza che ai vegetariani permette un uovo ogni tanto, almeno per la bimba neonata.

 

SEGUE