Corriere della Sera - 5 agosto 1999
di: M. T. V.

E CRESCE L' ITALIA DEI VEGETARIANI:
Un milione e mezzo le persone convertite alla dieta verde

Record in Lombardia
Lo specialista: il consumo di carne era aumentato troppo, torna l'equilibrio. Nelle regioni meridionali è la Campania in prima linea

ROMA - Prima il pericolo ormoni, poi l'effetto mucca pazza, infine il rischio diossina. La passione pur forte degli italiani per la carne sembra essere stata spazzata via da un nuovo amore, quello per i vegetali. Nel piatto degli italiani pizze, pasta e verdure - gli ingredienti principali della dieta mediterranea - hanno sostituito bistecche, filetti e cosce di pollo.

Per etica, per passione o per scelta, i convertiti alla dieta vegetariana sono già un milione e mezzo. E la pratica continua a raccogliere seguaci, come dimostra l'indagine di Eurispes sulle abitudini alimentari degli italiani raccolta nel dossier «Zooitaly: riflessioni intorno al rapporto uomo-animale». La crescente «umanizzazione» degli animali ha fatto sì che molti ex carnivori si convertissero alla dieta verde, spiegano gli specialisti. I più convinti vegetariani sono soprattutto nel nord e centro Italia. «Milano e Roma sono le metropoli che maggiormente risentono dei flussi di costume internazionale. La Lombardia guida così la classifica della dieta vegetale con il 18% di seguaci, seguita da Lazio (il 15%), Piemonte e Valle d'Aosta (13% a parimerito) e Friuli Venezia Giulia, 10%.

La prima regione del Sud a rifiutare carne, pesce e uova in tavola è la Campania, dove si conta un 6% di vegetariani.

In prima fila per la rivalutazione della dieta vegetale è stata in questi anni la Lav, che ha promosso l'iniziativa «una vita senza carne» per protestare contro le condizioni degli animali negli allevamenti e contro il principio di produrre carne da macello tra le sofferenze. Certo sarebbero ancora di più coloro disposti a rinunciare alla classica fettina di vitello se avessero visitato almeno una volta gli allevamenti dove i giovani animali vengono incatenati e sottoposti ad una dieta da fame che li rende anemici per conservare le loro carni più bianche e pregiate.

E nonostante siano in molti a chiedere a gran voce condizioni più umane per gli animali da macello, gli esperti di Eurispes suggeriscono di non farsi troppe illusioni: trasformare gli allevamenti rendendoli meno intensivi richiederebbe spazi sconfinati, tempi lunghi e farebbe crescere i costi del 50 per cento.

Intanto la guerra si combatte a tavola, tra quelli che difendono le origini onnivore dell'uomo e coloro che in nome del rispetto degli animali sono disposti a giurare «che l'organismo umano è più adatto a nutrirsi d vegetale», confortati dalla tradizione millenaria di questa pratica che si ispira alla non violenza e che conta adepti del calibro del Mahatma Gandhi e Marguerite Yourcenar. E pazienza se vegetariano fu anche Adolf Hitler. Con i suoi molti sostenitori fra i personaggi famosi - da Dacia Maraini a Ornella Muti, a Red Ronnie e molti altri - la dieta verde appare ormai la scelta del futuro, il cibo ideale per nutrire gli spiriti dei giovani affascinati dalle filosofie New Age.

Ma dal punto di vista nutrizionale, una dieta senza carne né pesce può fornire all'organismo le sostanze di cui ha bisogno?

«Personalmente non sono convinto che l'uomo debba stravolgere la natura - interviene Michele Carruba, presidente dell'Associazione specialisti in scienze dell'alimentazione -. Tuttavia se un individuo prova un rifiuto fisico o psicologico per un determinato alimento, il nutrizionista deve tenerne conto e aiutarlo a correggere la propria alimentazione». Del resto la nuova dieta verde un merito ce l'ha. Negli ultimi anni nei Paesi industrializzati il consumo di carne era cresciuto troppo. Andava riequilibrato.

«Ma ora bisogna fare attenzione a non cadere nell'eccesso opposto - continua il professore -. Gli assolutismi a tavola sono sempre un pericolo per la salute. Nessun alimento è perfetto. Dai cibi vegetariani si può ricavare quasi tutto ma bisogna saper bilanciare la dieta. Se non si vuole mangiare la carne, si potrà sostituirla con il pesce, le uova o i latticini o con altre proteine di origine vegetale . O al limite, ricorrendo a integratori chimici. Ma non dimentichiamo che nella dieta mediterranea, riconosciuta da tutta la ricerca scientifica mondiale come la più salubre per l'uomo, la carne è prevista almeno due volte la settimana».