6 giugno
Dalla colomba alla corrida: dal convegno all'intolleranza
di Fausto Ermini*
Le esagerazioni animaliste di questi giorni sono la conseguenza evidente del convegno
estemista "dalla colomba alla corrida" patrocinato dal Comune di Orvieto. Gli
oratori convocati in quella dipingevano infatti un'intera città ed i suoi abitanti in
modo arretrato, truculento e sanguinario. La tradizione storico / religiosa della
Palombella veniva interamente stravolta e paragonata in maniera mistificante e arbitraria
alle fasi piu' sanguinarie della corrida spagnola. Tutto cio' con il patrocinio del Comune
di Orvieto. Le intolleranze odierne sono pertanto il frutto evidente: dell'operato
irresponsabile di chi non ama la nostra città e le sue tradizioni spirituali piu' vere
legate anche alla vocazione agricola del territorio e dell'operato irresponsabile di chi,
continuando una caccia alle streghe rancorosa, menzognera e di antica memoria, non esita a
sacrificare l'interesse generale della nostra città all'esagerazione delle mode nonchè
ai personali interessi di bottega.
*Capogruppo in Comune di Forza Italia
6 giugno
Lettera aperta al Vescovo sulla Palombella
del Prof. Ulisse Di Gilio
Egr. Mons. Grandoni,
Desidero con la presente comunicarle il mio più vivo disappunto e il mio profondo
sconcerto per la celebrazione della cosidetta Festa della Palombella.
Ieri ho assistito, insieme ai numerosissimi altri animalisti che lei ha definito assai
poco esaustivamente "quei tali" nella sua intervista a Canale 5, a questa
autentica espressione di ritualità pagana spacciata per tradizione: il maltrattamento
animale è incontrovertibile, l'art 727 del C.p.- come emendato e rafforzato dalla L. n.
473 del 22/11/1993- viene violato dallo scoppio dei petardi e dei fuochi d'artificio, che
terrorizzano oltremodo la colomba, oltre che dall'immobilizzazione della stessa, cui viene
impedita ogni minima possibilità di fuga.
Nella sua intervista trasmessa ieri da Canale 5, lei ha parlato anche di
stumentalizzazione della manifestazione da parte degli animalisti, ribadendo il solito,
vetusto concetto dell'esistenza "di problemi più importanti".
E' invece evidente l'assenza di qualsivoglia motivazione alla strumentalizzazione, essendo
il movimento animalista dichiaratamente trasversale ai vari schieramenti politici, mosso
com'è esclusivamente dalla precipua di estendere la sfera dei diritti anche a tutti
coloro i quali, pur non appartenendo alla specie umana, siano ugualmente in grado di
soffrire sia sul piano fisiologico che su quello ecologico .
Per quanto concerne poi i tanto ostentati "problemi più importanti", gradirei
fare una premessa: è lecito, a suo avviso , tollerare i furti nei supermercati soltanto
perchè esistono le rapine in banca?
Personalmente, ho sostenuto e continuo a sostenere numerose altre campagne in difesa dei
diritti civili, quali ad esempio quelle per l'abolizione della pena di morte, per il
riconoscimento delle coppie di fatto
e contro ogni conflitto bellico, oltre a battermi contro ogni forma di abuso dell'uomo ai
danni degli altri animali.
Perchè, dunque, anche la chiesa non decide di impegnarsi a profondere le sue (immense)
risorse nelle "cause importanti" invece di divertirsi con le varie feste
sadico-religiose generosamente sparse su tutto il territorio italiano?
Come animalista, finchè la Chiesa cattolica non cambierà radicalmente la sua posizione
in merito ai diritti di tutte le minoranze di potere, continuerò a non versare l'8 per
mille a chi sembra interessato esclusivamente alla conservazione dellp status-quo e alla
ricerca di consensi personali.
San Piero a Sieve, 04/06/2001
Prof. Ulisse Di Giulio
6 giugno
Ecco la "nonna" della Palombella. Iva Barbabella alleva da decenni con
amore le colombine della festa.
In tanti si sono spesso rivolti la stessa domanda: ma la colomba, protagonista
della Palombella, da dove viene? L'animaletto è allevato insieme ad altri suoi simili a
Porano nella struttura gestita dalla 65 enne signora Iva Barbabella la cui famiglia
fornisce da anni la bestiola all'Opera del Duomo per la celebrazione del rito religioso.
Iva Barbabella è,oltretutto, anche la bravissima cuoca ch preparara i Banchetti
medievali.
5 giugno
IL PASQUINO
Su pel Domo s'è trovata
un pò de gente no chiamata,
su la testa li berretti,
nella bocca li fischietti.
Nun cantavano Mameli
ma che chiasso e che sfaceli.
Me domanno,
su pel polo,
quanno morono le foche
sotto i colpi de 'n bastone,
do' starà tutta stà gente,
perché lì nun sento niente
e pe' l'Africa più nera,
a chi scortica le bestie,
nessuno se presenta
col fischietto e la visiera.
Lo dico pe' davvero,
stà gente assae civile
è tutta nella piazza,
che spreco de protesta,
pe' na colomba bianca,
che quanno vola alta,
nun le vede manco 'n faccia!
4 giugno
Adesso si prepara la cena. "Una colomba per ogni
animalista".
E adesso scatta la promessa di Vittorio Gaddi. All'indomano della protesta aveva
annunciato che ci sarebbe stata una cena a base di colombe, una per ogni animalista che
fosse venuto in piazza a protestare. "Stamani ho preso una sessantina di prenotazioni
e tutto è ormai pronto per la cena che si svolgerà in un ristorante orvietano" dice
Gaddi.
4 giugno
La quasi - guerriglia di piazza Duomo. Cronaca (e retroscena) della Palombella.
Lo scontro fisico è stato evitato per un pelo. Per il resto tutto è andato in
scena come previsto: gli animalisti in piazza protetti da una catena di poliziotti e tutto
intorno un gruppo di orvietani. Fra le due fazioni cori di scherno, parolacce e accuse
reciproche. Un momento di tensione lo si è vissuto quando un ragazzo è riuscito a
bloccare il cordone della polizia ed ha strappato di mano uno striscione ad un animalista
per farlo a pezzi. La contrapposizione tra i due schieramento è andata avanti per piu' di
un'ora, anche dopo che il vescovo si era affacciato dal balcone dell'Opera del Duomo
tenendo in mano la colombina in perfetta salute. Gli animalisti pero' hanno sospettato che
si fosse trattato di un trucco ed hanno cominciato ad insistere con la polizia per andare
ad ispezionare il baldacchino di legno con gli Apostoli, sospettando che la colomba fosse
in realtà morta e che fosse stata sostituita. La polizia ha impedito loro di effettuare
il sopralluogo. Adesso sarà un medico della clinica veterinria di Perugia ad eseguire un
accertamento clinico sull'animale (a cui è stata prelevata una quantità di sangue). Le
associazioni verdi ed ecologiste hanno denunciato ancora gli organizztori per la presunta
violazione dell'articolo 727 del codice penale che punisce le violenze agli animali.
Quest'anno la colomba doveva tornare ad essere legata alla raggiera, ma all'ultimo momento
si è optato per il tubo di plastica trasparente come avvenne lo scorso anno.
3 giugno
Palombella, oggi l'invasione degli animalisti, ma alcuni orvietani sono pronti
alla controffensiva
L'appuntamento degli animalisti è per stamani alle 10 e 30 al parcheggio della
stazione. Hanno l'obiettivo di liberare l'animale e, se cio' non fosse possibile, di
ostacolare lo svolgimento della festa. Alcuni orvietani pero' non stanno con le mani in
mano e c'è chi ha già organizzato una canzoncina (il cui spartito sarà distribuito
stamani in piazza Duomo) da cantare come inno alla Colomba. Nel frattempo Vittorio Gaddi,
promotore della cena con tante colombe da mangiare per quanti saranno gli animalisti, è
diventato oggetto di attacchi via internet da parte degli ecologisti che definiscono la
sua provocazione una "rappresaglia di tipo nazista" e chiedono quindi al sindaco
Cimicchi di intervenire.
2 giugno
Anche gli scienziati in campo contro la Palombella
Gli animalisti: "Verremo ad Orvieto per liberare l'animale"
Non c'è solo la nota conduttrice di programmi sulla natura e gli animali Licia Colo' a
prendere posizione contro la tradizionale festa della Palombella che si celebrerà ad
Orvieto domani mattina. Adesso scendono in campo anche alcuni personaggi noti del mondo
della scienza e dello spettacolo che chiedono alle autorità orvietane di sostituire la
colomba della Palombella con un simulacro. Un appello in tal senso è stato firmato da
Pierluigi Celli, Margherita Hack e Lea Massari e recapitato nella giornata di ieri al
Comune e all'Opera del Duomo, cioè i due enti cittadini che concorrono all'organizzazione
e allo svolgimento della tradizionale festa della Palombella. Non sembra tuttavia che tali
richieste verranno accolte. Intanto le organizzazioni animaliste promettono uno sbarco in
massa ad Orvieto per "liberare" l'animale.
1 giugno
Domande al Sindaco
Solo due parole prive di atteggiamenti accusatorii. Crede che sia una bella
pubblicità, per Lei e la vostra stupenda città, apparire al mondo mentre fate festa
intorno ad un animale sofferente? cordialmente.
Dott. Luca Gemini
Le dico subito che noi non siamo una città di "plastica" per far piacere ai
turisti, e, a tutti quelli che finiscono per ".....isti". Siamo una comunità
vera, fatta di passioni, cultura, eccessi, difetti e tanti pregi, visto che da noi non
succedono molte delle cose che succedono altrove! per questo non ci preoccupiamo di fare
bella o brutta figura!
Piuttosto, mi sembra che certa protervia intellettualistica abbia francamente toccato il
fondo, quando in venti o trenta persone, in mezzo a una piazza piena di cittadini, si è
tentato di affermare in modo aggressivo il proprio punto di vista.
Ho rivisto in quell'atteggiamento tanti dei difetti di certa cultura italica, tutti pronti
a scagliarsi contro certi simboli e per niente disponibili a scendere in piazza per le
battaglie vere, quelle per la giustizia, per la libertà dell'informazione, contro i
monopoli di tutti i tipi, ecc.. ecc...
E' una questione di punti di vista; anche per noi laici,qui ad Orvieto, la Palombella è
un simbolo di vita e non di morte, di memoria e non di oblìo, di rinascita e di
sincretica unità comunitaria!
Mi creda, non è una banalità, qui se una colomba fosse stata anche solamente toccata
un'intera comunità sarebbe insorta in sua difesa e mai è successo che le giovani coppie
di sposi che la ricevono in dono l'abbiano maltrattata, perchè la colomba serve e piace
viva, guai se ricevesse danno!
Si preoccupino invece dell'immagine che alcuni danno del nostro paese, presentando
l'evento come l'uccisione del capro espiatorio, lì si scontavano delle colpe e si
chiedeva perdono, scaricando la propria carica violenta su di un povero innocente, qui si
da inizio alla storia, per chi ha fede al cristianesimo e per chi non crede alla vita!
Stefano Cimicchi
:
28 maggio
"Mangeremo una palomba per ogni animalista che verrà a
protestare"
Una mossa per mettere gli animalisti alle spalle al muro. Quella che sta
studiando il neo comitato di orvietani favorevoli al mantenimento della tradizionale festa
della Palombella è una strategia per fronteggiare gli ecologisti sul loro stesso terreno.
Vittorio Gaddi, promotore del comitato, lancia un'idea: "Il giorno della Palombella
conteremo il numero degli animalisti che verranno a protestare in Piazza Duomo e la
settimana successiva organizzeremo una grande cena a base di palombe. Una per ogni
animalista". |