FESTA
DELLA PALOMBELLA
Lettera al Sindaco di Orvieto
Coordinamento Nazionale
Associazioni Animaliste e Movimento UNA
Egregio
Dottor
Stefano Cimicchi Sindaco di Orvieto
Fax 0763/343622
Gentile Sindaco.
Ci rivolgiamo a Lei per la spinosa questione della Festa della Palombella che, anche
quest'anno, sembra certo avrà come protagonista una colomba viva.
Il rispetto per il valore della tradizione e il desiderio di un momento di festa
collettivo per rinnovare e dare nuova conferma alla propria appartenenza sociale non
possono autorizzare a infliggere dolore, fisico o psichico, ad altri esseri umani e non
umani.
Esistono tradizioni buone e tradizioni cattive che possono e devono essere modificate.
Costringere un essere sensibile a comportamenti, posture ed esperienze contrarie alla sua
natura e pericolose per la sua incolumità psicofisica, oltre a essere identificabile come
reato sancito dall¹art. 727 del Codice Penale, è incompatibile con il dovere che tutti
noi abbiamo di tutelare i più deboli, offrendo ai nostri giovani un esempio positivo e
non d¹insensibilità e d¹indifferenza che potrebbe spingerli ad atti ancora più
crudeli.
Crediamo fermamente che tra i compiti di chi ha avuto l¹incarico di amministrare una
città ci sia anche quello di aiutare i propri concittadini a rendersi conto che
l¹impiego di animali nelle feste non può in alcun modo essere considerato un
"valore", ma solo quello che è, una pratica crudele che può e deve essere
abbandonata.
Sostituire la colomba viva con un simulacro, come già è accaduto a Firenze per la
rituale Festa del Carro (e come stabilito dall¹art. 18 del Regolamento comunale per la
tutela degli animali del Comune di Firenze che vieta qualsiasi forma di spettacolo o di
intrattenimento pubblico o privato che utilizzi animali selvatici o domestici), non
pregiudicherebbe la gioia della festa, né il mantenimento dell¹identità culturale, né
l¹espressione della propria fede.
Rispettare il diritto della colomba a non essere violata nella sua integrità
psico-fisica, sarebbe la vera dimostrazione di rispetto anche verso le proprie tradizioni
e la sensibilità di tanti concittadini.
Distinti saluti.