Cari amici,
L'enorme mobilitazione nata grazie all'adesione alla campagna di molte associazioni
estere, fra cui la LAV in Italia, e le pressioni che le singole hanno esercitato sulle
rappresentanze cinesi nei loro Paesi hanno aperto una piccola breccia nel muro di silenzio
che fino ad oggi ha avvolto questa tristissima realtà.
A Roma, nel luglio dello scorso anno, si è tenuto un incontro fra l' Ambasciatore Cinese,
una delegazione LAV e rappresentanti delle Istituzioni Italiane, durante il quale per la
prima volta è stato posto un interrogativo relativo alla sostenibilità anche etica di
tale pratica. Poco si mosse, lo stesso Ambasciatore mise in dubbio la veridicità della
documentazione che avevamo fornito a suffragio delle nostre richieste e non ci fu data
altra possibilità.
Diverso è invece stato l'esito dell'incontro che, sempre nello stesso mese, si è tenuto
a Hong Kong fra rappresentanti dell'Animal Asia Foundation (AAF), della China Wildlife
Conservation Association (CWCA) nonchè del Dipartimento Forestale di Sichuan, in base al
quale saranno chiusi gli allevamenti della provincia di Sichuan e liberati i 500 orsi
ancora prigionieri.
Se volete inviare un contributo utile alla costruzione di un centro permanente nel quale
questi orsi possano riacquistare la serenità perduta, potete inviare un assegno (anche in
lire italiane) a: Animals Asia Foundation - PO Box 5713, Clacton on Sea, C015 6Qt England,
e seguire le attività dell'associazione collegandovi al sito: www.animalsasia.org
Gli animali sottoposti ad indicibili sofferenze, vivono rinchiusi in gabbie piccolissime
molte delle quali misurano non più di 1,5 X 0,7 X 0,7 metro. Nessun animale ha libero
accesso all'acqua, nè può usufruire di spazi esterni o di una dieta variegata. Piccole
ciotole con il cibo vengono poste sul fondo delle gabbie direttamente sotto il mento degli
animali, in questo modo sono costretti a sdraiarsi sullo stomaco per raggiungere il cibo e
l'estrazione della bile avviene più facilmente. Si tratta di animali che hanno trascorso
22 anni dietro le sbarre, che necessitano di cure veterinarie immediate, di una terapia
che li rieduchi alla Vita.
Ottenere la liberazione di 500 animali non è stato facile, questi rappresentano solo una
piccola parte dei 6.992 orsi ancora prigionieri nelle 247 "fattorie della bile"
sparse su tutto il territorio nazionale. E' necessario mantenere alta l'attenzione della
stampa, dei media affinché si crei un coro di NO che spinga le autorità preposte, a dare
un chiaro cenno comprovante la volontà di chiudere definitivamente tutte le
"fattorie della bile".
Per questo motivo abbiamo organizzato una conferenza stampa davanti al Consolato
della Repubblica Popolare Cinese di Milano. Saremo in Via E. Tazzoli n.7 lunedì 12 marzo
p.v. dalle 10 alle 13 ed insieme a noi, ci sarà anche un modello meccanico, a grandezza
naturale, raffigurante un orso rinchiuso in gabbia, che ci aiuterà a mostrare come viene
realmente estratta la bile.
LA LAV continuerà ad offrire tutto l'appoggio necessario alla WSPA - World Society for
the Protection of Animals ed all'AAF affinchè, anche il nostro Paese, continui ad essere
tra quelli schierati dalla parte degli orsi. Grazie a tutti voi per il supporto e
l'interesse manifestato nei confronti delle sofferenze a cui sono sottoposti questi
splendidi animali.
Ivan Miori LAV Action Team
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