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03 Dicembre 2004  germana pisa  milano  Progetto Gaia 
Rispondi INVIA UN TUO MESSAGGIO CON LO STESSO TITOLO   tiro a segno sui cormorani di Como
I cormorani condannati sono 24.Sotto vi riinvio uno
degli articoli cosi'avete qualche informazione in
piu'.Aggiungo che i pescatori professionisti da
"tutelare" sono 40 e che per le restrizioni alla
pesca vigenti possono pescare max 40 kg/anno per unutile annuo totale di 400 euro.A questo punto seproprio non vogliamo mandarli sul lastrico(!) ,
contrariamente al mio orientamento etico, avanzereiuna proposta di compromesso:chiudere la pesca SOLO ai dilettanti(che sono invece migliaia che si accalcano sulle rive, gomito a gomito, pasturando a raffica di tutto e di piu') e che credo incidano molto sul processo di ripopolamento delle alborelle.

Cosi'
salviamo dal lastrico i professionisti(400 EURO ANNUI MAX!!!!!!!!!!!),salviamo i cormorani e pure le alborelle. Aggiungerei l'obbligo da parte della Provincia di controllare un po' di piu' i pescatori professionisti i quali, come sanno tutti, utilizzano anche metodi poco ortodossi per, diciamo cosi, "ottimizzare la pesca.ciao
elisabetta patelli ----
«La Provincia non si è fatta scrupoli
> nell'organizzare
> la gara di motonautica sfiorando di un soffio la schiusa delle uova e adesso vuole uccidere i
> cormorani per tutelare l'equilibrio della fauna ittica? È solo un'ipocrisia». Parole di fuoco quelle usate da Elisabetta Patelli, consigliere comunale dei Verdi e rappresentante dell'Arda (Associazioni Riunite Diritti animali, che include Enpa, Gruppo Ambiente 2 Febbraio, Comitato proprietari animali,Leal- Lega antivisezione) per denunciare la scelta di
> Villa Saporiti di dare il via libera all'abbattimento di 24 ormorani, accusati di «mangiare troppe alborelle».
> Un via che potrebbe diventare effettivo in qualsiasi momento. Unica certezza è che, almeno finora, gli agenti della polizia provinciale non hanno ancora premuto il grilletto delle carabine. Anche i Verdi, insieme ad altre associazioni animaliste salgono quindi sulle barricate per cercare di salvare la
> vita ai 24 cormorani per i quali l'esecutivo provinciale di Villa Saporiti ha già firmato la condanna a morte.
> «Quello che sta facendo la Provincia è la maniera più veloce e ipocrita per accontentare i pescatori. È ipocrita perché l'equilibrio della fauna ittica del lago è pregiudicato innanzitutto da altri fattori, primo fra tutti l'inquinamento. Mi chiedo semplicemente per quale ragione la giunta non si sia fatta altrettanti scrupoli quando si è trattato, come nel caso della gara di motonautica, di rischiare di compromettere la schiusa delle uova». Sull'inutilità di sparare ai cormorani la Patelli non ha dubbi: «È stato detto da tutti ed è anche scritto nello studio allegato alla delibera, che l'alborella rappresenta soltanto l'ultima scelta nell'alimentazione dei
> cormorani che, al contrario, preferiscono bottatrici e scardole. Tra l'altro è impossibile anche soltanto pensare che 24 cormorani determinino in modo così massiccio il numero di alborelle presenti nel Lario.
> Si sta ripetendo lo stesso errore che si era fatto con gli svassi: dopo il via all'abbattimento erano arrivati studi postumi che decretavano il provvedimento ininfluente. Non permetteremo che questa volta si faccia lo stesso». E le proteste potrebbero presto varcare i confini della provincia di Como: Manderemo mail in tutta Italia – annuncia la Patelli perché tutti devono sapere che il lago non è solo
> turismo e che un patrimonio del genere viene gestito dalla Provincia senza rispetto per gli animali. Ci troviamo di fronte a un massacro gratuito. Gli animali non sono un baratto e questo non lo possiamo tollerare». Agli oppositori si aggiunge anche il Wwf che, tramite il responsabile Pierangelo Piantanida, fa sapere di «essere contrario all'uccisione dei
> cormorani in quanto non è una soluzione idonea» e di essere pronto a portare avanti la battaglia per salvare gli animali che non hanno alcuna colpa».
> Insomma, la mobilitazione sembra essere soltanto all'inizio e gli ambientalisti hanno intenzione di proseguire finché l'assessore Rinaldin non farà marcia indietro. Una marcia indietro che appare però difficile, almeno in questa fase. Rinaldin ha infatti giustificato l'uccisione dei pennuti dicendo testualmente: «È una decisione necessaria per tutelare l'interesse dell'uomo e quindi di pescatori che basano sulla pesca la sussistenza dei loro nuclei familiari rispetto a quello degli animali. Finché mi troverò a dover prendere decisioni pubbliche metterò sempre al
> primo posto l'uomo


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