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DATA NOME CITTA DASITO
08 Febbraio 2006  milvia faccia  monterosi vt  Animali Come Noi 
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I QUARANTACINQUE GIORNI DI LILLA

Sono stata a trovare Lilla, la cagnetta accalappiata a Monterosi quarantacinque giorni fa e rinchiusa in un canile sovvenzionato dai comuni della provincia di Viterbo. Speravo di poterla affidare, ma nei giorni scorsi ho visto andare in fumo tutte le (scarse) possibilità. Ricordo a chi non lo sapesse ancora che si tratta di una cagnetta affamata, maltrattata e, infine, disconosciuta dalla sua stessa padrona, che aiutò l’accalappiacani a portarsela via, senza nemmeno (l’ho scoperto al canile) darle un nome, con la scusa che non era sua.
Non voglio dire granché del canile: quaranta giorni di contatti mi hanno fatto capire quanto grande sia questo “business”, per cui fornirò notizie solo a chi mi telefonerà, privatamente e con garanzia di anonimato. Posso solo dire che è “abbastanza” pulito, ma i cani sono in gabbia e non escono mai. Sono tanti e, ovviamente, tutti bisognosi di qualcosa di diverso da una ciotola di mangime e una rete.
Mi aspettavo che Lilla mi riconoscesse subito, che vedesse di nuovo in me una di quelle signore che le avevano restituito un po’ di fiducia negli esseri umani, garantendole non solo cibo, ma anche affetto e carezze quando la sua “padrona” le buttava distrattamente un panino al giorno e nulla più.
Era in gabbia con altri due cani (un maschio e una femmina), che si sono subito avvicinati per fare le feste, mentre lei se ne stava in fondo alla cuccia, con i suoi splendidi occhi neri persi nel vuoto, come assenti. Ho dovuto ripetere molte volte il suo nome prima che si avvicinasse alla rete e mi guardasse finalmente in faccia. Alla fine, dopo molte insistenze, mi ha riconosciuto e ha accennato a scodinzolare, ma sempre con la coda tra le zampe e la testa bassa. È dimagrita, non troppo, è vero, ma già non poteva dirsi cicciotta, nonostante quel (poco) che potevamo fare noi. È triste, e si comporta in modo diverso dagli altri cani in gabbia con lei. Inutile dirvi quello che ho provato, e quanto piccolo sia improvvisamente diventato il mio cuore.
Ho fatto il documento di adozione a mio nome, lasciando la data in bianco, e ho assicurato alla signora che gestisce il canile che andrò a prenderla appena possibile, nella speranza di evitarle una brutta fine. Mi ha assicurato che anche lei cercherà di farla adottare. Ma io che altro posso fare?
Non posso dire che venga maltrattata, questo no, ma ho avuto la conferma di ciò che ho sempre pensato: ha davvero bisogno di una famiglia, e il reinserimento potrebbe non essere proprio facilissimo. Inoltre, dev’essere ancora vaccinata e sterilizzata.
Mi è stato proposto di metterla in un altro canile o una pensione. Vedete, io non posso tenere cani, ma ho una quantità di gatti, e nella mia vita ho imparato a conoscere gli animali da “dentro” il loro cuore. Se c’è una cosa che so fare bene è questa, e quando tutto ciò sarà finito e Lilla avrà una casa e una persona che si prenda DAVVERO cura di lei, chiederò l’aiuto di voi tutti per scrivere un libro (sono traduttrice e scrittrice) che non sia solo e doverosamente di denuncia di tutte le “strane” situazioni del “dog-business”, ma che aiuti la gente a far nascere davvero una cultura cinofila. È presto, però: per ora è più importante Lilla. E non credo che cambiarle ancora gabbia, ambiente e compagnia le faccia bene: ne ha passate già tante. Per questo rinnovo la mia richiesta di aiuto, e invito chiunque riceverà questa mail a farla girare più possibile per trovare finalmente una famiglia e un po’ di serenità per questa sfortunata bestiola. Da parte mia, chiedo solo di poterla andare a trovare ovunque andrà, spero fuori da quello o da qualsiasi altro canile.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno telefonato e si sono interessati, e prego di fare un altro piccolo sforzo. Nei Prossimi giorni tornerò ancora al canile e (speriamo che me lo consentano) scatterò qualche foto a Lilla, in formato piccolo, quindi meno pesante. Ricordo che si tratta di una cagnetta di taglia medio-piccola, alta circa la metà di un pastore tedesco adulto, ha più o meno tre anni ed è nero focata. Ha avuto già due cucciolate, cagnolini che le sono stati tolti quasi immediatamente, e non auguro a nessuno di sentire i suoi ululati quando si è ritrovata sola: ha urlato per due giorni e due notti, ognuna delle due volte. Naturalmente, la sua “padrona” non aveva alcun interesse a farla sterilizzare…
Il mio numero di cellulare: Milvia 328.41.11.857. Grazie a tutti.

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