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Movimento Animali Come Noi (www.animalicomenoi.it)
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19 Settembre 2005  Nadia Bassano  Salerno  Progetto Gaia 
Rispondi INVIA UN TUO MESSAGGIO CON LO STESSO TITOLO   A Giovanni Aprile, in risposta al messaggio dello scorso 03/08/05...
Spero possa tornarle utile. Io sono di Salerno e per far diventare "ufficiali" le mie cagnette di quartiere, mi sono rivolta alla responsabile di un'Associazione Animalista della mia città che ha compilato la scheda, di cui abbiamo una copia io, lei ed il responsabile dell'ASL Veterinaria: è riportato il nome e dettagliatamente la descrizione del cane, il tatuaggio o il microchip, le eventuali vaccinazioni e sterilizzazione, il veterinario di fiducia (a parte la sterilizzazione, qui l'ASL non si occupa delle cure), la zona in cui si trova ed i nomi, indirizzi e recapiti telefonici dei DUE tutori, con i numeri delle carte d'identità, per ognuna delle due... Sembrano cose complicatissime, ma per il microchip non ci vuole nulla; quanto al resto, sono sicura che se ne occupava già! Poi io ed il responsabile dell'Associazione referente abbiamo firmato e l'ASL Veterinaria ha firmato. In tutto questo, il Sindaco non ha avuto un ruolo, però so che un'assicurazione del Comune copre eventuali danni causati da loro, ma non ne ho mai avuto bisogno, anche perché cani aggressivi non possono diventare cani di quartiere "ufficiali". Comunque, questo è l'articolo della Legge Regionale della Campania del 2001, spero esista qualcosa del genere anche nella sua città: è una bella iniziativa, che non può essere bloccata a causa dei soliti intolleranti (anche qui non mancano)... Ciao, Nadia.

Art. 10
Cani di quartiere

1. Laddove si accerti la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini, animali e cose, si riconosce al cane il diritto di essere animale libero. Tale animale si definisce cane di quartiere.

2. Nel rispetto di quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 320/1954 e dall'Art. 672 del codice penale, le condizioni che rendono possibile il riconoscimento del cane di quartiere vengono definite dal servizio veterinario dell'A.S.L. di riferimento, in accordo con le associazioni di volontariato di cui all'Art. 16 operanti sul territorio e vengono proposte al sindaco competente che le regolamenta e ne informa la cittadinanza. Tali associazioni propongono al servizio veterinario dell'A.S.L. di riferimento, il riconoscimento dei singoli animali, dei quali assumono l'onere della gestione e la responsabilità.

3. I cani di quartiere devono essere vaccinati e sterilizzati dal servizio veterinario dell'A.S.L. competente per territorio o da medici veterinari convenzionati.

4. I cani di quartiere devono essere iscritti all'anagrafe canina, tatuati o riconosciuti a nome del comune di appartenenza e portate un segno di riconoscimento ben visibile.

24 Marzo 2006  Giovanni APRILE  Simeri Crichi - Catanzaro  Progetto Gaia 
Rispondi INVIA UN TUO MESSAGGIO CON LO STESSO TITOLO   A Giovanni Aprile, in risposta al messaggio dello scorso 03/08/05...
E' bello avere contezza che altri "alieni" come me hanno a cuore quanto concerne gli animali. Mi rivolgo a tutti coloro che mi hanno consigliato, informato, condiviso. Ma adesso, con mia somma tristezza, mi scontro con una realtà che non sò affrontare: la vigliaccheria. Mi riferisco al fatto che sia quel cane di cui accennai ad agosto e che era stato "catturato" dal canile, sia la madre, che avevo in casa da tre anni e che usciva da sola x i bisogni fisiologici quotidiani, sono stati avvelenati. Ammazzati. E sono triste per quanta crudeltà mi possa circondare... e un giorno, probabilmente, scriverò ancora di loro. non adesso. Giovanni

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