COSA PENSIAMO


CHI SIAMO
L'Associazione Progetto Gaia nasce nel 1995 con lo scopo dichiarato di diffondere la Concezione del mondo che deriva dall'Ipotesi Gaia di Lovelock.

L' IPOTESI GAIA
Lo scienziato-inventore James Lovelock venne incaricato dalla NASA di progettare strumenti per la rilevazione della vita su altri pianeti. Intorno al 1965 Lovelock si convince che non c'è bisogno di alcuno strumento, che è sufficiente analizzare l'atmosfera per capire se la vita è presente o meno su un pianeta. L'atmosfera di un pianeta senza vita ha raggiunto l'equilibrio chimico, tutte le reazioni che potevano avvenire tra i vari gas che la costituivano si sono realizzate. In un pianeta vivo, invece, le percentuali dei vari gas vengono mantenute costanti proprio dall'intervento degli esseri viventi, che producono o eliminano determinati elementi allo scopo di mantenere stabili le condizioni adatte alla vita. Non solo, dalla comparsa della vita sulla Terra, il Sole ha aumentato il proprio calore del 25%, eppure la temperatura è rimasta praticamente la stessa, anche questo è dovuto all'intervento degli esseri viventi che attivano determinati cicli chimici con gli elementi naturali, al fine di mantenere proprio la temperatura più adatta. Lovelock chiama GAIA il meccanismo di autoregolazione con cui la Terra riesce a mantenere stabili le proprie condizioni e che è dovuto ad una totale e costante inter-azione tra la vita e l'ambiente, che si modificano reciprocamente evolvendo insieme. La capacità di mantenere costanti le proprie condizioni si chiama omeostasi, capacità tipica ed esclusiva degli esseri viventi. Il Sistema GAIA, dunque, si comporta come un essere vivente, come un super organismo e la vita è un unico enorme sistema. Non stiamo parlando del mito greco o di quello della Madre Terra dei Pellerossa, questo, per la prima volta, è un fatto scientifico, dimostrato anche con un modello di simulazione realizzato al computer (Daisyworld).

UNA NUOVA CONCEZIONE DEL MONDO?
Le concezioni del mondo che si sono sviluppate fin'ora considerano la Terra, la Natura, come materia inerte, e l'uomo come essere creato da Dio o come punta più avanzata dell'evoluzione naturale. In tutti e due i casi il mondo è uno strumento di cui l'uomo può disporre a proprio piacimento, creando così una spaccatura tra l'ambiente, che considera materia morta, inerte e se stesso che ne è il gestore e, nella sostanza, il padrone. Dalla concezione del mondo dipende lo schema mentale generale, la matrice di lettura dei nostri comportamenti nei confronti di ogni cosa: lo stesso rapporto superiore-inferiore, gestore-gestito (il secondo solo strumento del primo), viene riprodotto nella vita di tutti i giorni, anche tra uomini. Pensiamo ai rapporti Nord-Sud del mondo, a quelli tra le diverse razze, tra le diverse nazionalità, perfino tra le diverse regioni, addirittura nel rapporto con noi stessi, con la differenza tra mente e corpo. Disponiamo tutti i rapporti su un asse verticale sia all'esterno che all'interno della società umana. La concezione del mondo derivante dall'Ipotesi GAIA stravolge tutto questo, l'asse delle relazioni diventa orizzontale: ogni fatto si svolge all'interno di un unico grande Sistema Vivente. Non si può più immaginare la superiorità di un elemento rispetto ad un altro, così come tutte le cellule del nostro corpo hanno, per noi (per il nostro Sistema) la stessa importanza. La relazione tra le parti è basata sull'inter-dipendenza e la partecipazione sullo stesso piano di tutti gli elementi che costituiscono e realizzano il Sistema: Atmosfera, Oceani, Suolo, Vegetali, Animali, Uomo. Concepire il mondo come Sistema GAIA cambia il rapporto tra elemento-uomo e tutti gli altri elementi (che non sono più strumentalmente finalizzati all'esistenza di uno solo), tra uomini e uomini e in noi stessi tra mente e corpo.

PERCHE' ASSOCIAZIONE
La forma giuridica Associazione ci è sembrata la più adatta, la più coerente con l'Ipotesi GAIA: la struttura è democratica, è un sistema costitutito da un numero indeterminato di elementi, capaci di modificarla, di adattarla e di sostenerla collettivamente per la realizzazione di uno scopo di interesse generale.