da pani et cicoriella et frigida insalatiella,
et da ben altre erbe degne di essere manducate
da ruminanti et similia.
A catalché mescolare debbonsi
olio et acqua abbondanti,
vaghe foglioline di mentuccia pomodori franti
che vedonsi et qui et là per lo piatto coricati
in tremibonda attesa del crudelissimo fato".
Per dirla in modo più prosaico:
Ingredienti: Cicorietta di campo, qualche patata con tutta la buccia (ben spazzolata), qualche spicchio d'aglio, qualche pezzo di pomodoro, abbondante mentuccia selvatica. Far bollire il tutto in acqua e sale. Al momento di servire nei piatti vanno messe alcune fette di pane scuro raffermo. Se si vuole a cottura ultimata si può gettare nella zuppa che bolle un uovo a persona e far cuocere 3 minuti circa. La zuppa si serve sulle fette di pane con un filo di olio extravergine d'oliva. E' ottima anche tiepida.

Dalla mentuccia alla mentucciata, una delle mirabili zuppe povere della Tuscia. Il poeta di Tolfa Ettore Pierrettori la chiama zuppa trista, perché e la più povera di tutte. Di questa zuppa non si spreca nulla.
Si utilizza persino l'acqua di cottura in più. Il giorno dopo muta nome e diventa "paradiso". Serviva per la colazione. Si bagnavano le fette di pane condite con olio e sale con il brodo della mentucciata.
Semplicissimi gli ingredienti della zuppa, incomparabile il risultato. Servono pomodori freschi o pomodoretti, tanta mentuccia, pane bruno raffermo, aglio, peperoncino, olio extravergine d'oliva, sale.
Volendo patate e pecorino.

Nell'olio si devono soffriggere aglio e peperoncino, aggiungere i pomodori a pezzi e, volendo, alcune fette di patate. Si lascia cuocere. A metà cottura aggiungere le foglioline di mentuccia fresca. Tagliare le fette che andranno di volta in volta inzuppate nel brodo. In Maremma i pecorai aggiungono pecorino grattugiato.">



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TITOLO:

Zuppe

RICETTA:

Vegetariana

CATEGORIA:

Schede

ORIGINE:

Nessuna

DIFFICOLTA':

Facile

OCCASIONE:

Tutte

PORZIONI:

INGREDIENTI:
Zuppe

PREPARAZIONE:
La primavera e' il momento migliore per avere delle zuppe di verdure e di legumi. Mai come in questa stagione saranno teneri e saporite, mai più le erbe avranno quel profumo e quella varietà che riesce a fare di un piatto semplice una vera e propria leccornia.
Basta provare un'insalata fatta con la misticanza – così si chiama nel Lazio - dove si mescolano le erbe odorose dei campi morbide e aromatiche. Un filo d'olio extra vergine, un po' di sale e se, si vuole, un cipollotto ed ecco pronto un contorno da
re da gustare con una fetta di pane nero, cotto a legna.
E' questa la stagione per la conosciuta acquacotta, classicissimo piatto della Tuscia, spesso l'unica vivanda che nei tempi passati potevano permettersi i butteri.
Semplicissimi gli ingredienti ad aiutarci un poeta di Tarquinia, Titta Marini.

"L'aquacottina est qual zuppa composita
da pani et cicoriella et frigida insalatiella,
et da ben altre erbe degne di essere manducate
da ruminanti et similia.
A catalché mescolare debbonsi
olio et acqua abbondanti,
vaghe foglioline di mentuccia pomodori franti
che vedonsi et qui et là per lo piatto coricati
in tremibonda attesa del crudelissimo fato".
Per dirla in modo più prosaico:
Ingredienti: Cicorietta di campo, qualche patata con tutta la buccia (ben spazzolata), qualche spicchio d'aglio, qualche pezzo di pomodoro, abbondante mentuccia selvatica. Far bollire il tutto in acqua e sale. Al momento di servire nei piatti vanno messe alcune fette di pane scuro raffermo. Se si vuole a cottura ultimata si può gettare nella zuppa che bolle un uovo a persona e far cuocere 3 minuti circa. La zuppa si serve sulle fette di pane con un filo di olio extravergine d'oliva. E' ottima anche tiepida.

Dalla mentuccia alla mentucciata, una delle mirabili zuppe povere della Tuscia. Il poeta di Tolfa Ettore Pierrettori la chiama zuppa trista, perché e la più povera di tutte. Di questa zuppa non si spreca nulla.
Si utilizza persino l'acqua di cottura in più. Il giorno dopo muta nome e diventa "paradiso". Serviva per la colazione. Si bagnavano le fette di pane condite con olio e sale con il brodo della mentucciata.
Semplicissimi gli ingredienti della zuppa, incomparabile il risultato. Servono pomodori freschi o pomodoretti, tanta mentuccia, pane bruno raffermo, aglio, peperoncino, olio extravergine d'oliva, sale.
Volendo patate e pecorino.

Nell'olio si devono soffriggere aglio e peperoncino, aggiungere i pomodori a pezzi e, volendo, alcune fette di patate. Si lascia cuocere. A metà cottura aggiungere le foglioline di mentuccia fresca. Tagliare le fette che andranno di volta in volta inzuppate nel brodo. In Maremma i pecorai aggiungono pecorino grattugiato.

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